Gli studi Ambrosio & Commodo, Bona Oliva e il greco Pavlakis-Moschos hanno citato in giudizio l’armatore Visemar, il noleggiatore greco Anek Lines, il costruttore Visentini e l’ente certificatore Rina per l’incendio del traghetto Norman Atlantic del 28 dicembre 2014 che causò la morte di 28 persone.
I due studi torinesi rappresentano i familiari di sette vittime e cinquanta passeggeri sopravvissuti. Le quattro società sono sono state citate in giudizio per oltre dieci milioni di euro.
Secondo quanto comunicato da Pavlakis-Moschos, inoltre, le rivendicazioni dei passeggeri superstiti e dei parenti dei passeggeri deceduti dalla tragedia sono state depositate dinanzi al Tribunale di Bari, in Italia, per preservare il termine di prescrizione dei due anni imposta dal regolamento (CE) 392/2009, nonostante il fatto che la relazione tecnica sulle circostanze e le cause dell'incidente non sia ancora stata rilasciata dagli esperti del tribunale.
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