Come fare a tramandare il proprio patrimonio online? La domanda non è banale e a porsela sono anche i giovani notai italiani, riuniti oggi a Roma per l'assemblea annuale. L'argomento in agenda è proprio questo: quando muore un utente, a chi va la sua eredità online?
Il tema del testamento digitale, nell'era della privacy, e dei beni digitali come e-book, musica, film e archivi online è quanto mai attuale. Basti citare la vera e propria battaglia che ha visto contrapporsi Bruce Willis a Apple. La nota star americana avrebbe voluto lasciare in eredità alle figlie la sua vasta collezione di canzoni di iTunes, ma il colosso di Cupertino si è opposto, non essendo un diritto previsto dalle licenze d'uso.
Il problema non è passato in sordina neanche in Italia, che anzi promette di diventare un benchmark in Europa. Il Notariato ha, infatti, avviato un tavolo di lavoro con Microsoft e Google per sviluppare un protocollo che consenta a chi vive in Italia di risolvere problemi di eredità digitale interagendo in modo semplice e non troppo costoso con gli operatori della Rete. A lavoro sul progetto dovrebbe esserci anche Portolano Cavallo. La soluzione, se fosse raggiunta, potrebbe rappresentare un caso pilota a livello europeo.
Anche i giovani notai non vogliono stare a guardare. E oggi discuteranno della possibilità di essere individuati come soggetti terzi garanti nei confronti sia delle aziende che dei cittadini. Ci sarebbe anche un appiglio normativo ad aiutarli: il regolamento Ue della successione internazionale affida al notaio il compito di stabilire chi siano i reali destinatari dell'eredità. I giovani notai propongono di modificare il regolamento consentendo loro di gestire la fase della morte del soggetto con la creazione di un servizio di registrazione online per accedere agli account del defunto. E gestirne così l'eredità digitale.
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