di Francesca Lai
Da rigidità assoluta a dinamismo poco controllabile. Il mercato dei servizi notarili ha subito negli ultimi vent'anni trasformazioni significative che lo hanno reso più competitivo e diversificato. Niente più certezze da obblighi e norme giuridiche. Dopo la legge Bersani del 4 luglio 2006, che ha abolito il tariffario obbligatorio, i notai hanno dovuto riconsiderare il proprio ruolo e le strategie per il futuro.
Secondo il notaio Andrea Ganelli, fondatore di Leading Law, l’aumento della competitività è stato una conseguenza diretta dell’abolizione delle tariffe obbligatorie: «In alcuni settori, come quello immobiliare, si è innescata una guerra al ribasso, mentre nel settore societario il rapporto tra azienda e notaio è rimasto più solido». Il fenomeno ha portato a una necessità di aggiornamento costante: «Essere consapevoli di questi mutamenti, senza ritenersi insostituibili, può rappresentare un’opportunità per riposizionarsi sul mercato in modo più competitivo».
Raffaele Ferrandino, fondatore dello studio Orlandoni Ferrandino, sottolinea come «la battaglia si svolga ormai nel mercato, con compensi in calo e richieste di servizi sempre più complessi e veloci». L’unione tra più notai sta diventando una soluzione strategica: «L’associazione consente di ottimizzare procedure e risorse, permettendo una maggiore specializzazione».
Per Stefano Rampolla, socio di Znr Notai, la trasformazione digitale è stata un fattore determinante: «L’automazione ha accelerato i processi interni, migliorando l’efficienza e la soddisfazione della clientela – afferma –. Inoltre, l’internazionalizzazione delle imprese ha reso necessario un approccio più sofisticato alla consulenza notarile».
L’articolo completo è stato pubblicato su TopLegal Digital di febbraio 2025 – n. 4. Registrati / accedi al tuo profilo per sfogliarla gratuitamente
Da sinistra, Raffaele Ferrandino, Andrea Ganelli, Stefano Rampolla