Soltanto il 17,5% dei notai in esercizio ha un notaio in famiglia. La percentuale più bassa di tutte le professioni. Questo dipende da una selezione molto severa, garantita da un concorso su base nazionale gestito dal Ministero della Giustizia. Ad esso partecipano migliaia di candidati per 200-300 posti e richiede una preparazione giuridico-fiscale di altissimo livello. Molti figli o parenti di notai non superano il concorso che è il più serio e selettivo d’Italia.
Tra i notai sono presenti rappresentanti di tutte le classi sociali; le donne sono passate in vent’anni dal 13% al 27%. Sono donne quasi il 50% dei vincitori dell’ultimo concorso. L’età media di ingresso nella professione notarile è fra i 27 e i 30 anni. Nel 2006, inoltre, il tempo che intercorre fra gli anni dello studio e l’ingresso nella professione è stato ridotto di fatto da due anni a un anno, grazie alla riforma della pratica notarile che è stata portata da 24 a 18 mesi, con la possibilità di frequentare i primi sei mesi durante l’ultimo anno di università.
Infine, per favorire l’accesso ai giovani meritevoli e meno abbienti, perché siano assistiti nella formazione per il concorso, il Consiglio Nazionale ha varato un programma triennale di borse di studio.