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Numeri da record per i soci equity che cambiano studio

I primi sei mesi del 2024 hanno registrato 63 passaggi laterali. Nel 2023 erano 12

15-07-2024

Numeri da record per i soci equity che cambiano studio

 

di Marco Michael Di Palma

 

I passaggi laterali di soci equity sono tornati a correre. Nel primo semestre del 2024, i soci equity che hanno cambiato studio sono stati 63, rispetto ai soli 12 dei primi sei mesi del 2023. Il 2023, chiuso con solo 15 passaggi riguardanti i soci equity, aveva interrotto e invertito la crescita progressiva di avvicendamenti di soci, e in particolar modo di soci equity, iniziata nel 2016.

 

Nella sua analisi degli spostamenti dei soci equity, il Lateral Monitor ha considerato solo i passaggi “puri” avvenuti tra due insegne che non contengono nomi in comune. Il dato più sorprendente è che il numero di soci equity che hanno cambiato studio quest’anno ha già superato il totale registrato in ciascuno degli anni precedenti a partire dal 2011, l’anno in cui TopLegal ha stato avviato il suo osservatorio. Fa eccezione solo il 2022, quando il ritmo dei movimenti aveva raggiunto il picco massimo, con un totale di 65 passaggi equity registrati per l’intero anno.

 

Assistiamo a una stagione di riassestamento trasversale senza precedenti per il mercato italiano. I motivi del riordinamento sono diversi. Il lento consolidamento del mercato è stato più che controbilanciato dalle operazioni di scorporo e dalle scissioni focalizzate su aree di pratica o settori specifici. Tra le 16 nuove realtà avviate durante il semestre appena passato, solo cinque sono avvenute per via di integrazioni tra due o più studi. Una parte degli abbandoni sono arrivate, direttamente o indirettamente, a seguito di operazioni di fusione a cui gli equity coinvolti non hanno aderito. Un’altra parte ha coinvolto studi alle prese con il tema della successione. Mentre la proporzione più cospicua ha riguardato i riorientamenti strategici di attori del mid market, che hanno avvertito la necessità di riposizionarsi o rafforzarsi aprendosi al mercato.

 

Per contro, frenano le de-equitizzazioni, che andavano accelerando dal 2019, dopo aver raggiunto il picco nel 2021, subito dopo la stagione pandemica. I soci equity che hanno lasciato il proprio studio senza entrare nell’azionariato del nuovo studio si sono dimezzati rispetto al semestre precedente, dai 27 agli attuali 13. Un numero ancora contenuto se confrontato con le 40 de-equitizzazioni censite nel primo semestre del 2021. 

 

Il calo delle de-equitizzazioni indicherebbe una migliore salute delle partnership, ma il condizionale è obbligatorio. Trattandosi di un dato sensibile e reperibile con difficoltà, le segnalazioni ufficiali non rappresentano certamente le reali dimensioni del fenomeno. Conferma l’ipotesi di partnership in migliori condizioni, tuttavia, il numero raddoppiato di promozioni equity e non equity avvenute con il passaggio laterale, salite a 35 nel 2024, contro le 17 dello stesso periodo di un anno fa.

 

A differenza degli anni precedenti, quest’anno i soci equity, 83 in totale, hanno dimostrato una maggiore propensione a cambiare studio rispetto ai colleghi non equity (56). Segnale che l’insoddisfazione e l’instabilità sono state più diffuse al vertice dello studio, dove rischiano di trasformarsi in un tema esistenziale, mettendo a rischio la tenuta finanziaria degli studi e i rapporti con i clienti.

 

L’articolo è tratto dalla TopLegal Digital di luglio 2024 – n. 5. Accedi per sfogliarla gratuitamente

 

 


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