NUOVI AFFARI PER I LEGALI CON LE SIIQ

30-11-2006

NUOVI AFFARI PER I LEGALI CON LE SIIQ

In Italia potrebbero fare il loro sbarco le Siiq, ovvero le società per gli investimenti immobiliari quotate. Con un emendamento alla finanziaria, il Governo starebbe pensando di introdurre questo nuovo veicolo per gli investimenti immobiliari, seguendo l’esempio dei REITs americani e delle società di investimento immobiliari francesi. In particolare, nell’emendamento saranno dettati i requisiti che una società dovrà avere per qualificarsi Siiq. Queste dovranno essere società per azioni la cui attività prevalente sia quella di locazione immobiliare e il cui azionariato sia diffuso. Nessun socio potrà infatti detenere una partecipazione superiore a un determinato limite, che sarà fissato nell’emendamento (forse pari al 15%). Inoltre la Siiq dovrà distribuire gran parte degli utili realizzati (forse l’80%). Sui dividendi distribuiti sarà applicata una imposta sostitutiva, mentre non si applicheranno l’Ires e l’Irep. L’aliquota dell’imposta sostitutiva dovrebbe essere fissata al 20%, al pari di quanto previsto per gli altri investimenti finanziari. Un trattamento quindi agevolato rispetto a un normale fondo immobiliare. Tuttavia è ancora presto per cantare vittoria. Certo è che gli studi legali guardano con molta attenzione all’evolversi della situazione.
«Se l’articolato sarà approvato» dichiara Alessandro Corno (in foto), partner di Dla Piper, «e assunto che vi sarà una convenienza fiscale, le opportunità per i legali nell’immediato risiederanno nelle società immobiliari attualmente quotate che, attraverso modifiche marginali al proprio statuto, potranno dotarsi di quei requisiti necessari affinchè possano qualificarsi come Siiq. Successivamente, ci si potrà focalizzare su realtà, come i grandi gruppi immobiliari, che potrebbero essere interessate a costituire una Siiq e ad affrontare il percorso dell’Ipo per disporre di uno strumento molto più liquido. Ci sono comunque molti aspetti da valutare, tra cui i meccanismi di garanzia per gli investitori e le modalità di remunerazione dei manager». In Italia comunque la notizia ha suscitato subito le reazioni di Assogestioni, l’Associazione Italiana del risparmio gestito, secondo cui questo emendamento, se approvato, penalizzerà ingiustamente i fondi immobiliari tradizionali che, ad oggi, hanno un attivo di 21 miliardi e 450 sottoscrittori.

TAGS

Dla Piper AlessandroCorno Assogestioni


TOPLEGAL DIGITAL

Scopri TopLegal Digital, nuova panoramica sull’attualità del mondo legal, finance e aziendale

 

Sfoglia la tua rivista gratuitamente


TopLegal Digital
ENTRA