NUOVI MODELLI DI PARTENARIATO

22-05-2014

La consulenza legale nel corso degli ultimi anni ha manifestato due criticità: la tensione sul prezzo e la commoditizzazione del servizio. Ragionare esclusivamente in base alla logica del prezzo rischia di confondere servizi fungibili e servizi a valore aggiunto, distogliendo l’attenzione dalle inefficienze nella struttura e nella filiera del lavoro. Al posto del gioco somma zero tra domanda e offerta, la necessità di efficienze potrebbe essere convertita in un potenziale collante per fare convergere gli interessi di entrambi su un obiettivo comune: la variabilizzazione dei costi fissi.

Sarà questo il tema al centro della terza edizione del TopLegal Summit, in programma per mercoledì 28 maggio. Due sono i nodi fondamentali da sciogliere: quali sono e quali potrebbero essere in futuro i costi fissi per le direzioni legali e quali quelli che andranno a sostenere gli studi. Cercare forme di partenariato tra studi e aziende potrebbe essere la soluzione auspicabile per abbattere i costi fissi. Alcune possibili strade da percorrere sono il secondment, l’utilizzo di avvocati a contratto, l’esternalizzazione. Tutto sta nel capire, però, se il mercato italiano offre le condizioni necessarie per istituzionalizzare un rapporto strategico fra domanda e offerta. La cosa non è detta.

Ciò che è sicuro è che studi e direzioni legali vanno verso nuovi modelli. Nel corso del Summit advisor e clienti rifletteranno su cosa dovrà cambiare e come affinché tra loro possa instaurarsi un rapporto strategico.


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