Caso di omonomia nel settore degli studi legali su strada. A Torino l'insegna della vetrina dello studio aperto lo scorso novembre da Elena Quaglia e da Barbara Arena porta lo stesso nome registrato come marchio nel 2005 da Chiara Romeo (in foto), l'avvocato genovese che per prima in Italia aveva messo in vetrina la professione legale: “Il negozio giuridico”.
Quaglia, interpellata da TopLegal, ha definito casuale l'omonimia con il network creato da Romeo che, oltre a Genova, oggi opera anche a Rimini e a San Giuliano Milanese. «Quando abbiamo aperto il piccolo studio su strada», ha aggiunto Quaglia, «abbiamo scelto questo nome perchè ci sembrava il più appropriato dato che si tratta di un vero e proprio negozio dove offriamo un servizio di consulenza legale e non sapevamo che esistesse un'altra realtà con questo nome».
I clienti che entrano nello studio, spiega Quaglia, cercano soprattutto assistenza nell'ambito del diritto di famiglia e per i casi di malasanità. «La prima consulenza costa 50 euro», continua, «e il primo incontro permette di valutare il caso e se sono presenti gli elementi necessari per procedere con un'azione legale». Non solo il nome, dunque, ma anche la tariffa è uguale a quella del “Negozio giuridico” dell'avvocato Romeo, dove il costo del primo incontro, della durata di 30 minuti è di 50 euro più Iva.
«Ho depositato il marchio “Negozio giuridico” tre anni fa», ha risposto invece Romeo, «e ho chiesto all'avvocato Quaglia di cambiare immediatamente il nome. In caso contrario, procederò per vie legali». Per il momento, le titolari del “Negozio giuridico” torinese non hanno intenzione di crescere e di aprire altri studi. Nei piani di Chiara Romeo, invece, l'allargamento del network ad altre città italiane, tra cui Roma.
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