Sul fronte degli studi sono due i temi che mettono alla prova la buona gestione attuata dai managing partner: la remunerazione dei soci e il ritiro dei partner più anziani. Quanto e come pagare i professionisti? Quando e come organizzare il rinnovo interno a uno studio? Sbagliare approccio, in entrambi i casi, potrebbe significare indebolire il percorso di istituzionalizzazione dell’insegna. Nel caso in cui i professionisti dovessero ritenere di non ricevere un compenso adeguato al contributo dato alla struttura di cui fanno parte, sarà più facile per loro decidere di abbandonare lo studio alla volta di un nuovo approdo. Allo stesso tempo, se la gestione del ritiro dei soci senior dovesse essere mal gestita potrebbe tradursi nella perdita di seniority, leadership, clienti strategici e, infine, in defezioni da parte di soci più giovani. TopLegal prende in carico queste due sfide confrontando gli approcci più o meno consolidati e interpellando i managing partner sulle soluzioni adottate.
La governance sarà un terreno sempre più strategico anche in termini di consulenza alle aziende. A gennaio 2017 è entrato in vigore il decreto di attuazione della direttiva non financial (2014/95/Ue) che introduce per le imprese più rilevanti l’obbligatorietà della rendicontazione dei fattori non finanziari. Un passaggio che rende quanto mai urgente assicurarsi che l’intera macchina aziendale sia in grado di produrre dati di qualità e allineati alla strategia, comprendendo come gestire al meglio gli aspetti ambientali, sociali e di governance (Esg) all’interno della società. Diventa, quindi, obbligatoria una sorta di governance degli Esg, che viene definita anche governance integrata (legata al concetto di integrated reporting), che coinvolgerà diverse figure aziendali e sempre più anche il giurista d’impresa e il consulente legale nella mappatura e individuazione dei rischi e delle opportunità legati agli aspetti non finanziari.
A che punto sono le imprese in questo processo di governance integrata? Per dare una risposta alla domanda, TopLegal ed ETicaNews hanno avviato la seconda edizione dell’Integrated governance index (Igi), un indice quantitativo costruito sulla base di un questionario alle principali società italiane quotate. La nuova edizione ha preso il via a inizio febbraio con l’invio dei questionari, e prevede due importanti novità: l’estensione del panel oggetto di analisi alle prime cento società italiane per capitalizzazione (l’anno scorso l’indagine ha riguardato le 40 società del Ftse Mib); e un primo tentativo di bilancio sull’applicazione della direttiva non financial.
Osservatorio
Il TopLegal Lateral Monitor, l’annuale censimento sugli spostamenti di soci equity, giunge alla sua quarta edizione. Un dato emerge sopra gli altri: gli spostamenti di soci equity sono in calo. La tendenza alla retention era già stata evidenziata nell’analisi relativa al 2015, anno chiusosi con 45 passaggi di soci equity contro i 50 del 2014. Nel 2016 c’è stata un’ulteriore flessione dei lateral. E i passaggi di soci equity rilevati sono stati 39. Ma mentre si riduce il numero di lateral, l’indagine mostra anche il perdurare della tendenza all’ipermobilità, che causa l’abbandono di un’insegna a pochi anni dall’ingresso. Un dato significativo alla luce dei parametri individuati dalla società di consulenza inglese Motive legal consulting, secondo la quale ogni lateral hire che dura meno di cinque anni dovrebbe considerarsi un fallimento. Un problema, questo, condizionato spesso da una cattiva gestione dello studio.
Tecnologia
Dai sistemi cloud all’intelligenza artificiale, la tecnologia rappresenta finalmente un fattore dirompente nel panorama professionale e promette di rivoluzionare le regole del gioco. La crescente complessità del rapporto con il cliente, sia dei suoi bisogni, ha reso ancora più critica per gli studi la ricerca di un equilibrio tra gli obiettivi di efficienza e quelli di efficacia. Cambia la gestione dei dati, cambia lo studio e il mondo in cui questo si trova a operare. TopLegal ha selezionato le sfide legali e le opportunità offerte dalla progressiva tecnologizzazione di un mondo in cambiamento.
Strategie
Con la Brexit, una sede a Londra, che comporta investimenti e costi fissi, servirà ancora? TopLegal ha interpellato alcune delle principali insegne che hanno scelto la via della presenza oltremanica per capire come sta incidendo l’esito del referendum britannico sulle attività legali e quali sono le loro strategie. Per ora i consulenti non registrano una diminuzione delle operazioni, anzi in alcuni settori c’è stato un aumento della richiesta di consulenza. Nel lungo periodo le prospettive di interventi a favore degli investimenti potrebbero portare più lavoro per M&a e tax. E Londra potrebbe presentare più vantaggi che svantaggi.
Caso d’impresa
Nel 2016 Maire Tecnimont è una società rinnovata rispetto a quella del 2013. Se appena tre anni fa un’azione del gruppo era acquistabile a poco meno di 60 cent di euro, adesso il titolo viaggia stabile sopra i 2,60 euro. In mezzo un aumento di capitale da circa 150 milioni di euro, la riduzione e riscadenziamento del debito bancario, dismissioni di asset non core per un controvalore di circa 150 milioni di euro, una manovra di rifinanziamento da 350 milioni con la successiva riduzione del costo del debito al 2,5% e un’estensione dei termini di rimborso a cinque anni. Tutte attività che, nel caso di Maire Tecnimont, sono state gestite in buona parte internamente la team in-house guidato da Fabio Fagioli. Prima di essere legali bisogna essere dei manager. Questa l’idea di Fagioli secondo il quale «Il ruolo della direzione legale è quello di far conciliare e coesistere la veste di tecnico del diritto con le dinamiche imprenditoriali ovvero con le esigenze evolutive e di profitto dell’azienda».
Casi di studio
In meno di tre anni, King & Wood Mallesons è passato da innovatore legale mondiale a studio in crisi a causa del suo ramo Europe and Middle East (Eume). TopLegal ripercorre le tappe che hanno portato alla situazione attuale - le fusioni, le ristrutturazioni, gli investimenti, la fuga dei soci – sottolineando i punti critici di strategia, gestione, governance e cultura interna.
Il secondo caso di studio è dedicato a LabLaw, insegna che in dieci anni, è salita da 15 professionisti e un fatturato di 4,5 milioni di euro a 60 professionisti e 9 milioni di euro di fatturato (a fine 2016). Ora, complice la congiuntura economica negativa e un settore non tra i più ricchi, per moltiplicare ancora numeri e penetrazione nel mercato diventa necessario un nuovo cambio di paradigma. Uno studio 2.0, che dovrà necessariamente lasciarsi alle spalle il passato ma che allo stesso tempo non potrà ripercorrere la strada tracciata da altri.
Italian desk
TopLegal fa il punto sui cambiamenti che hanno interessato il mondo degli Italian desk, tra investimenti strategici, nuove alleanze internazionali e presidi su mercati fondamentali per l’economia italiana. Nel 2016, l’evento che ha catalizzato l’attenzione è stato lo sviluppo del primo network di studi esteri dotati di una italian practice: Omnia - Italian Desks nel mondo. Ma non sono mancanti gli investimenti interni alle singole realtà. Le insegne indipendenti hanno investito puntellando i propri dipartimenti con l’inserimento di professionisti dalla seniority medio-bassa, mentre le realtà internazionali, ovvero appartenenti a quegli studi presenti in diversi Paesi con più sedi ma non in Italia, hanno effettuato rafforzamenti interni più consistenti. Tra questi si segnalano Skadden Arps Slate Meagher & Flom e Squire Patton Boggs.
La versione integrale del numero è disponibile su E-edicola.
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