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Online il nuovo numero di TopLegal Review (2)

Copertina dedicata all’indagine sugli studi legali che affiancano le società del Ftse Mib. A 11 anni dalla prima indagine di TopLegal, alcune conferme e nuovi competitor, mentre alle spalle dei big è in corso una rivoluzione

29-09-2016

Online il nuovo numero di TopLegal Review (2)


Il Ftse Mib, l’indice dei pesi massimi delle società italiane quotate in Borsa, può essere considerato un barometro per il mercato legale italiano e uno specchio della sua evoluzione. Qui si trovano molti dei grandi clienti istituzionali italiani a cui guardano le insegne che vogliono contare in Italia. Qui si consumano spesso le operazioni più rilevanti e le grandi fusioni e acquisizioni, anche internazionali. È un terreno ricco, più aperto alla competizione di altri contesti e costantemente sotto i riflettori del pubblico.

Ecco perché nel nuovo numero di TopLegal Review, online sul sito, abbiamo voluto accendere un faro su quali sono gli studi maggiormente presenti a Piazza Affari, analizzandone le operazioni, i settori e le dinamiche. Un lavoro che aggiorna la prima pionieristica indagine sul tema svolta da TopLegal 11 anni fa. E che oggi ci permette sia di fotografare l’attuale mappa degli intrecci tra studi e società, verificandone la solidità, sia di far emergere i trend che stanno modellando il mercato legale italiano. Dall’analisi si evince non solo il consolidamento di storiche insegne ma anche l’evoluzione nei rapporti di forza, tra le stesse insegne italiane e tra queste e i concorrenti esteri. Accanto a chi ha mantenuto la leadership, c’è chi ha saputo scalare velocemente la classifica e chi invece è scomparso dal radar del Ftse Mib. Da queste dinamiche emergono non pochi segnali sulle sfide da affrontare negli anni a venire: per i futuri “Re dei Denari” istituzionalizzazione, rinnovamento, compattezza della partnership sono tutti temi che non potranno essere facilmente ignorati.

La Ricerca
Il Centro Studi TopLegal torna ad analizzare il settore del diritto penale d’impresa. Se il 2015 era stato caratterizzato da un grande fermento legislativo, il 2016 è stato un anno all’insegna dell’attesa di nuovi mandati con le questioni di rilevanza penale che con tutta probabilità verranno fuori solo tra qualche tempo. Il settore potrebbe poi ricevere un’ulteriore spinta dalla frenetica attività dell’Anac guidata da Raffaele Cantone, specie in seguito all’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti. In un mercato che vede il consolidamento degli studi full-service consolidano la struttura, le boutique, in vista di un ricambio generazionale, hanno avviato un processo di rinnovamento interno. Ma i modelli ibridi sono sempre più diffusi. 

Piattaforme di sviluppo
TopLegal ripropone il tema della governace, primo problema che uno studio associato dovrebbe porsi. Per consegnare valore ai propri clienti è necessario che una struttura sia attenta alle regole che sovrintendono i rapporti tra soci e la cultura interna. Tuttavia, affinché l’organizzazione non si risolva in tentativi isolati ma incida nel sistema, è necessario un cambio culturale: bisogna lavorare sulle mentalità dei singoli. Questo richiede tempo e la capacità di plasmare un modello di sviluppo che risponda con efficacia al contesto italiano.

Caso d’impresa
Il chief corporate officer di Sea, Luciano Carbone, descrive la genesi e i primi sviluppi del processo di razionalizzazione della spesa legale della società che, con un fatturato di quasi 700 milioni di euro, si conferma come una delle più importanti realtà aeroportuale in Europa. Una particolare natura giuridica, operatore commerciale e gestore di infrastruttura, che la direzione legal and corporate affairs ha saputo interpretare accompagnandone i cambiamenti.

Casi di studio
Si apre la strada del consolidamento per King & Wood Mallesons. Allineate le strategie di posizionamento scelte dal network internazionale, la struttura italiana vuole ora aprirsi anche a un’attività ordinaria con il lateral di un partner che abbia in portafoglio più clienti industriali. Il grande tema è, da un lato, la competitività del mercato sul tema della remunerazione dei soci, che rende lo studio meno appetibile di altri; dall’altro, la poca trasparenza del mercato, che rende difficile fare reali previsioni sulla capacità dei candidati di incidere positivamente sul business dello studio e pone la squadra italiana al rischio di disattendere le aspettative del board globale. 

Il consolidamento non è fonte di incertezze, invece, per Pirola Pennuto Zei. Con una struttura che conta 12 sedi, 595 professionisti e 114,6 milioni di euro di fatturato, lo studio si annovera tra le maggiori società di servizi tributari e legali del Paese. Una filosofia del multiservizio che trova espressione nella crescita e diversificazione per aree di business attigue, attraverso esternalizzazione di asset e joint venture. Lo sbocco naturale di un business che affonda le radici in un modello che, fin dalle intenzioni dei sui fondatori, si basa sull’espansione.

La versione integrale del numero è disponibile su E-edicola.


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King & Wood Mallesons, Pirola Pennuto Zei & Associati LucianoCarbone SEA Aeroporti Milano, Autorità nazionale anticorruzione


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