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Panama Papers, chiude Mossack Fonseca

I battenti saranno serrati a fine mese. Ma lo studio ribadisce che «continuerà a chiedere giustizia»

16-03-2018

Panama Papers, chiude Mossack Fonseca

Un danno alla reputazione può costare la fine per uno studio legale. Così, a quasi due anni dall'avvio dell'inchiesta Panama Papers, l'insegna al centro dello scandalo chiude i battenti. Ad annunciarlo un comunicato ufficiale diffuso dallo stesso Mossack Fonseca. «Il deterioramento della reputazione, la campagna mediatica, l'assedio finanziario e le azioni irregolari di alcune autorità panamensi hanno causato danni irreparabili, la cui conseguenza obbligatoria è la totale cessazione delle operazioni al pubblico». Così la law firm annuncia la chiusura dei suoi uffici, che avverrà alla fine del mese. Pur ribadendo che «continuerà a chiedere giustizia» e che collaborerà con le autorità per «dimostrare che nessun crimine è stato commesso».

Era l'aprile 2016 quando venivano svelate le fortune offshore dei grandi del mondo, tra i quali 800 italiani. E tutto partiva dallo studio Mossack Fonseca, con base a Panama city, nel cuore di uno dei più noti paradisi fiscali del mondo. Grazie a un informatore, i giornalisti dell'Icij (International consortium of investigative journalists) a cui partecipa l'Espresso in esclusiva per l'Italia, avevano avuto accesso a un enorme archivio di carte segrete, i cosiddetti "Panama papers".

I documenti che hanno originato “Panama Papers” provenivano proprio dallo studio Mossack Fonseca, con uffici in tutto il mondo, con 600 dipendenti in 42 Paesi, e specializzato nei servizi finanziari offshore. Tra gli altri paradisi fiscali, Mossack operava infatti in Svizzera, Cipro e nelle Isole Vergini Britanniche. Fondato nel 1977 dall'avvocato tedesco Jurgen Mossack, lo studio legale era il quarto più grande fornitore al mondo di servizi offshore al momento dell'esplosione dello scandalo.

Dai Panama Papers, infatti, erano uscite oltre 200mila società di comodo (off.shore), fondazioni, trust con sede in 21 paradisi fiscali sparsi per il mondo, dai Caraibi ai mini Stati del Pacifico, da Cipro fino al deserto del Nevada, negli Stati Uniti. E poi decine di migliaia di clienti, cittadini di 200 Paesi diversi, tra cui politici, uomini di spettacolo, imprenditori, sportivi.Un episodio senza precedenti, dal quale lo studio non è più riuscito a risalire la china.

 

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