Speciale tariffe

Parcelle legali: istruzioni per l'uso

Per la prima volta in Italia, i costi della consulenza sono messi a nudo. Ipo, M&a e finanziamenti le aree più remunerative. Lavoro e contrattualistica le meno retribuite. A staccare le parcelle più alte sono le aziende del Luxury and fashion. TopLegal presenta il primo position paper sul fee benchmarking

22-03-2016

Parcelle legali: istruzioni per l'uso


TopLegal ha realizzato il primo position paper sul benchmarking della spesa legale. Uno strumento pilota, da oggi disponibile online, che rappresenta un’opportunità importante per ridurre le asimmetrie informative sul costo delle consulenze. In Italia, infatti, non ci sono parametri oggettivi a cui fare riferimento per la determinazione di quanto sia giusto pagare i servizi legali. Questa lacuna rende ogni valutazione compiuta dalle direzioni affari legali soggettiva, minando l’efficienza del mercato. 

Il position paper è la risultante di un’indagine compiuta da TopLegal presso 62 direttori o responsabili affari legali, appartenenti ad aziende operanti in settori eterogenei ed equamente rappresentanti le differenti tipologie d’impresa (20 aziende italiane, 22 aziende italiane con sedi all’estero e 20 branch italiane di aziende internazionali).

Per arrivare a individuare un campione rappresentativo del mercato, l’indagine è stata realizzata attraverso un campionamento a due stadi: in un primo momento è stata fatta una suddivisione per industry di appartenenza e successivamente si è estratto da ogni singola porzione un numero definito di soggetti appartenenti alle differenti tipologie d’impresa. Si è così arrivati a determinare un campione eterogeneo.


Dentro la ricerca
Analizzando i risultati dell’indagine, emerge che la maggioranza del campione (55,7%) negli ultimi tre anni ha avuto a disposizione una capacità di spesa media da dedicare all’outsourcing legale superiore a 1 milione di euro in ambito civile e minore di 250.000 euro (68,9%) in ambito penale. Ed è proprio in quest'ultimo ambito che la tariffa oraria rimane largamente diffusa: il 53,8% del campione dichiara di utilizzarla. Negli altri ambiti consulenziali, invece, domina il forfait.

Dovendo scegliere a quale tipologia di studio affidarsi, gli studi più utilizzati in maniera trasversale sono gli studi italiani top-tier, che si tratti di full-service o boutique. La scelta ricade sugli studi internazionali inglesi  per l’area dei finanziamenti (29%); mentre sono favoriti gli studi monopractice per questioni lavoristiche o fiscali. 

Analizzando le risposte in base ai settori di appartenenza le aziende del settore Luxury and fashion risultano avere la capacità di spesa maggiore (valore medio = 393,8 euro) registrando il valore massimo per le operazioni Ipo e i finanziamenti, mentre il valore minimo si attesta nella governance. 

Seguono, in ordine alla tariffa oraria applicata, le seguenti industry: Servizi (valore medio = 371,0 euro), Real estate (valore medio = 370,0 euro), Energy (valore medio = 350,5 euro), Food & Bevarage (valore medio = 342,2 euro), Finanza, banche e assicurazioni (valore medio = 311,7 euro) e Farmaceutico e medicale (valore medio = 308,0 euro). 

L’industry Tmt risulta invece essere il settore al quale vengono applicate le tariffe orarie più basse (valore medio = 282,9) registrando il suo valore massimo per le operazioni di M&a e Ipo (seguendo il trend) e il valore minimo per la consulenza lavoro, pagata in media 175 euro l’ora.


Per conoscere tutti i dati, è possibile scaricare l'analisi completa.

 


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