PARLA L'AVVOCATO DI PAVAROTTI «ERO CON LUI QUANDO HA FIRMATO E STAVA BENE»

23-10-2007

PARLA L'AVVOCATO DI PAVAROTTI «ERO CON LUI QUANDO HA FIRMATO E STAVA BENE»

Il nome del maestro Luciano Pavarotti (in foto), e con il suo quello dei legali coinvolti in uno dei casi di successione più clamorosi degli ultimi anni, è tornato oggi alla ribalta delle cronache in seguito alla decisione della procura di Pesaro di aprire un fascicolo contro ignoti per "circomvenzione di incapace".

 
 
La decisione si aggiunge allo shock della scorsa settimana in seguito alla scoperta del presunto debito di 18 milioni di euro lasciato da Pavarotti . «Io ero presente alla firma del testamento e Luciano era un uomo consapevole che finalizzava un progetto studiato per sette mesi. Sono sorpreso e indignato da questa decisione che scaturisce dalle illazioni di un notaio troppo loquace», racconta a TopLegal  Giorgio Bernini, avvocato di Nicoletta Mantovani e di Alice, figlia della coppia.
 
 
Il nome del noto avvocato bolognese, professore di diritto ed ex ministro del primo governo Berlusconi figura, infatti, tra la schiera di legali coinvolti nella vicenda accanto alle due famiglie di Pavarotti, la prima e la seconda in ordine di tempo. Insieme a Bernini, special counsel della sede di Bolgona di Baker & McKenzie ci sono la figlia Annamaria Bernini, partner, e Bianca Giacò, associate, assistiti inoltre dalla commercialista Alessandra Novani. Fabrizio Corsini, titolare dell’omonimo studio, assiste invece le tre figlie di primo letto del tenore: Giuliana, Cristina e Lorenza Pavarotti.
 
 
Tra le questioni irrisolte che ruotano intorno alla discussa eredità c’è il trust che sarà conteggiato nell’asse ereditario, costituito dal patrimonio americano di tre appartamenti, opere d’arte e conti bancari, che Pavarotti ha predisposto con il testamento firmato a Pesaro, davanti al notaio Luciano Buonanno, in modo che sia vincolato (“blindato”) in modo esclusivo alla moglie Nicoletta. Questa disposizione potrebbe essere in contrasto con le leggi italiane di successione, in quanto ai figli spetta, almeno, il 50% del patrimonio in oggetto.
 
 
Le valutazioni per accertare che il valore complessivo del trust non intacchi la fetta destinata alle eredi, però, non saranno facili. Ancora da stimare con precisione, inoltre, il valore dei beni non vincolati da dividere tra le quattro figlie e la moglie. Per far fronte ai debiti si potrebbero mettere in vendita le ville di Pesaro e Montecarlo, e gli altri asset tangibili raccolti da Big Luciano, nel corso di una intera vita.

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Baker McKenzie FabrizioCorsini, AlessandraNovani, AnnamariaBernini, GiorgioBernini, Bianca MariaGiacò


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