PARMALAT: GIANNI SI AFFIDA A CMS CONTRO LINKLATERS

Il mandato allo studio inglese dovrà essere ratificato dalla compagnia che assicura gli italiani

03-05-2011

PARMALAT: GIANNI SI AFFIDA A CMS CONTRO LINKLATERS

Gianni Origoni Grippo (Gogp) si affiderà a Cms Cameron McKenna per difendersi dall’azione di responsabilità che gli ex alleati di Linklaters hanno avviato nei confronti dello studio italiano lo scorso mese di marzo, in conseguenza dell’azione avviata contro di loro, a febbraio, da Credit Suisse (si vedano i link sotto).
 
La scelta dell’advisor fatta da Gogp, adesso, dovrebbe essere “ratificata” anche dalla compagnia che assicura lo studio.

Di fatto, il peso che le assicurazioni hanno in questo tipo di vicende è notevole. E il perché si capisce subito, visto che sono i soggetti che devono far fronte all’eventuale soccombenza del proprio cliente.
Linklaters, per esempio, si è visto “imporre” lo studio Slaughter & May. Inizialmente, invece, la law firm aveva affidato la propria tutela a Clyde & Co, oltre che a Bonelli Erede Pappalardo per gli aspetti più italiani della vicenda. Con l’entrata in scena di Slaugther & May, Clyde è diventato il consulente dell’assicurazione di Linklaters sia nella controversia con Gogp che in quella con Credit Suisse.

A proposito del contenzioso in corso con la banca svizzera, secondo quanto risulta a TopLegal, tra Linklaters e Credit Suisse sarebbe in corso una trattativa stragiudiziale per arrivare a una transazione amichevole (del resto Linklaters sta continuando a lavorare per Credit Suisse).
Inoltre, sempre secondo quanto abbiamo avuto modo di apprendere, a fronte dei 136 milioni di euro richiesti dalla banca ai suoi avvocati, le parti starebbero trattando per arrivare a una soluzione molto meno “appariscente”, probabilmente, sotto i cento milioni. Va detto che la scelta di Credit Suisse di transare con Parmalat, sembra idebolire la sua posizione.

L’eventuale soluzione stragiudiziale del contenzioso fra Linklaters e Credit Suisse, in ogni caso, non farebbe estinguere la controversia avviata, dinanzi alla High Court di Londra dalla law firm del magic circle, nei confronti di Gogp, nelle persone dei legali rappresentanti Francesco Gianni (nella foto) e GianBattista Origoni, nonché dell’ex socio della sede londinese dello studio italiano, Bruno Bartocci (oggi, partner di Legance) e persino dell’ex associate dello studio Andrea Platania.

Per parte loro, i soci di Gogp appaiono abbastanza tranquilli. In primo luogo, Gogp fu interpellato da Linklaters per fornire delucidazioni sul contenuto dell’articolo 67 primo comma numero uno della legge fallimentare che descrive cosa sia una revocatoria. In quel frangente, secondo quanto TopLegal ha potuto ricostruire, gli avvocati italiani non furono informati sul contesto e sull’operazione a cui si riferiva questa richiesta di informazioni. Pertanto, il parere reso consistette nella mera illustrazione del contenuto della norma svincolata da un’analisi del caso a cui si sarebbe dovuta applicare. Inoltre, sempre secondo quanto appreso da Toplegal, allo studio Gianni nulla fu chiesto in merito al contenuto dell’articolo 50 della Prodi Bis  (in forza del quale Parmalt agì contro Credit Suisse).
Pare, inoltre, che Gogp, pur convinto della correttezza del proprio operato, abbia comunque chiesto dei pareri sulla vicenda ad alcuni giuristi di alto livello che avrebbero confortato lo studio nella propria posizione.

TAGS

BonelliErede, SLA Linklaters, Legance, Slaughter and May, CMS, Clyde&Co, Gianni & Origoni FrancescoGianni, BrunoBartocci, GianBattistaOrigoni, AndreaPlatania Parmalat, Credit Suisse


TOPLEGAL DIGITAL

Scopri TopLegal Digital, nuova panoramica sull’attualità del mondo legal, finance e aziendale

 

Sfoglia la tua rivista gratuitamente


TopLegal Digital
ENTRA