Diventare socio è il sogno che ogni collaboratore coltiva fin dall'ingresso in uno studio. Dunque, indagare sull'accesso alla partnership è un passo necessario del viaggio alla scoperta del best place to work avviato in febbraio da TopLegal. Anche perché spesso ci sono non pochi ostacoli frapposti tra sogno e traguardo.
Un esempio recente arriva dalle notizie, pubblicate in questi giorni da TopLegal.it, di una "stretta" in corso sulla partnership da parte di alcune insegne internazionali. I soci, adesso, sarebbero addirittura a rischio uscita a causa del calo delle billable hours. In Italia, la musica non cambia. Anzi, a volte diventa più schizofrenica.
In base all'indagine condotta nel numero di marzo, infatti, l'individuazione dell'identikit del socio ideale rimane quanto meno nebulosa nel Belpaese. Sono pochi gli studi che compiono valutazioni periodiche dei collaboratori. Ancor meno quelli che affidano tali valutazioni a schede dotate di parametri qualitativi e quantitativi. La valutazione, invece, è demandata, nella maggior parte dei casi, all'insindacabile giudizio del socio-mentore che ha seguito il percorso formativo del "suo" collaboratore. Ostacoli che a volte rendono la scalata legale più ardua della conquista del K2.