Il ricorso arbitrale internazionale avviato dagli obbligazionisti
italiani contro l'Argentina presso l'Icsid proseguirà come previsto con
l'udienza sulla giurisdizione. Gli obbligazionisti italiani e
l'Argentina hanno depositato le rispettive memorie nel giudizio, che si
avvia verso l'udienza sulla giurisdizione di fronte al Tribunale
arbitrale. Questa era inizialmente prevista per giugno del 2009 in
Washington, ma è stata rinviata dal Tribunale a seguito di problemi di
salute di uno dei tre arbitri. La decisione di procedere a tale rinvio
è perfettamente normale, in quanto è importante che ciascun membro del
Tribunale partecipi all'udienza. Gli avvocati dei ricorrenti italiani
hanno fatto pressione affinché l'udienza sia riscadenzata non appena
possibile. Aggiornamenti saranno forniti appena il Tribunale prenderà
una decisione in merito. Dopo l'udienza, il Tribunale deciderà sulla
fase giurisdizionale.
Nicola Stock, Presidente della Task Force
Argentina (Tfa), sottolinea che "i ricorrenti italiani hanno raggiunto
progressi significativi nell'arbitrato". Infatti, nell'imminenza
dell'udienza, risulta importante rimarcare i progressi ottenuti nella
causa. I ricorrenti hanno neutralizzato i tentativi dell'Argentina di
impedire la registrazione della richiesta di arbitrato, di interrompere
la costituzione del Tribunale, nonché numerose altre iniziative
originate dallo Stato sudamericano volte ad impedire la corretta
instaurazione del procedimento. Gli avvocati dei ricorrenti italiani si
sono fermamente e con successo opposti alla deplorevole strategia
argentina tenuta nei confronti degli obbligazionisti, ottenendo
successi nel fissare la procedura per lo svolgimento dell'arbitrato e
nell'individuare le questioni da trattare, nonché l'ammissione delle
proprie istanze istruttorie e l'emissione di un'ordinanza in cui si
intimava all'Argentina la produzione di migliaia di pagine di documenti
relativi ai suoi programmi di emissione di bonds.
Il lodo arbitrale troverà esecuzione in base alla Convenzione Icsid.
Qualsiasi lodo emesso nell'arbitrato contro l'Argentina troverà pronta
esecuzione nei circa 150 Stati membri della convenzione. Questo è un
aspetto di unicità dell'arbitrato ed un vantaggio per gli
obbligazionisti partecipanti. In base agli articoli 53 e 54 della
Convenzione Icsid, l'Argentina non può impugnare il lodo presso i
tribunali nazionali (eccependo l'immunità sovrana o quant'altro). Una
tale azione significherebbe una violazione della Convenzione, come
sancito dai Tribunali Icsid in altri casi.
La Tfa ha preservato i diritti degli obbligazionisti nei confronti
dell'Argentina. In aggiunta all'arbitrato, gli avvocati degli
obbligazionisti hanno compiuto i passi necessari affinché siano
preservati i diritti dei partecipanti all'arbitrato nei confronti
dell'Argentina. Per i bonds disciplinati dalla legge di New York,
inglese e tedesca, gli avvocati dei ricorrenti hanno avviato azioni
presso la Corte federale di New York. Tali azioni sono state sospese in
pendenza del giudizio arbitrale. Per i bonds disciplinati da leggi di
altri Stati, gli avvocati hanno inviato apposite lettere al fine di
interrompere i termini di prescrizione.
Gli obbligazionisti sono ovviamente liberi di preservare i loro
eventuali diritti nei confronti di soggetti intermediari. L'iniziativa
Icsid si concentra sulle richieste contro lo Stato argentino, vero
debitore di tutti gli obbligazionisti. Quest'ultimi, informati a tal
proposito nel passato e come ampiamente noto in Italia, possono
scegliere autonomamente di preservare i loro diritti nei confronti di
altri soggetti intermediari, interrompendo i relativi termini di
prescrizione. Modelli di lettere atte ad interrompere i termini di
prescrizione continuano ad essere pubblicamente disponibili anche
presso le associazioni italiane dei consumatori.
Ogni obbligazionista che revoca il mandato e rinuncia a partecipare
alle sopra descritte azioni contro l'Argentina mette a rischio la
tutela dei propri diritti nei confronti dello Stato sudamericano.