Lo studio legale Pavia e Ansaldo, che assiste Benedetta Corsini nel giudizio promosso in relazione all’eredità del padre Piero Corsini, ha ottenuto in questi giorni dalla Corte di Cassazione il riconoscimento della sussistenza della giurisdizione italiana. La Corte, infatti, accogliendo il ricorso di Benedetta Corsini, ha stabilito che in materia successoria non è possibile derogare la competenza del giudice italiano in caso di petizione di eredità relitta da cittadino italiano (quale il signor Corsini), ritenendo che le questioni in causa fossero analoghe a quelle proposte nella nota vicenda di Margherita Agnelli.
Piero Corsini è stato uno dei maggiori galleristi e collezionisti di opere d’arte a livello mondiale (con gallerie a N.Y., Montecarlo, Lugano) di artisti classici – c.d. old masters - del periodo compreso tra il 1500 e il 1800.
Alla sua morte, avvenuta nel 2001, Piero Corsini ha lasciato un importante patrimonio, parte del quale tuttavia, come si è scoperto solo dopo, è rimasta fuori dall’eredità. E’ sorto quindi un complesso contenzioso internazionale - sviluppatosi tra il Principato di Monaco, la Svizzera, Jersey e l’Italia - che vede contrapposta la figlia Benedetta alla terza moglie del Signor Corsini, per il recupero di quanto essa ritiene non sia stato a suo tempo considerato nell’eredità, sino alla sopramenzionata sentenza della Corte di Cassazione che apre il capitolo italiano.
Seguono la vicenda Mario Abate che si occupa anche del coordinamento degli avvocati coinvolti nelle giurisdizioni estere e Maria Cristiana Felisi del dipartimento contenzioso di Milano di cui è responsabile Marina Santarelli. Nel regolamento di giurisdizione è stato associato alla difesa il Prof. Luigi Fumagalli, titolare della cattedra di diritto internazionale presso l’Università Statale.
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