Per gestire fondi speculativi immobiliari, ovvero quei fondi immobiliari chiusi in grado di operare con una leva finanziaria al di sopra del 60%, non sarà più necessario costituire delle Sgr ad hoc. E’ questo l’orientamento espresso dalla Banca d’Italia nel documento di consultazione che è stato inviato lo scorso mese agli operatori e che presto sarà tradotto in modifica normativa del Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio emesso da Palazzo Koch il 14 aprile del 2005.
Con le nuove regole, le Sgr immobiliari potranno gestire sia fondi immobiliari ordinari, sia fondi immobiliari speculativi, a condizione però che per la creazione e la gestione di quest’ultimi la Sgr sia dotata al suo interno di una struttura organizzativa appositamente dedicata. «Si passa da un concetto di societarizzazione» dichiara Paolo Luccarelli (in foto), partner di Galante e Associati, «a un concetto di divisionalizzazione. Se tali previsioni dovessero entrare in vigore, è ragionevole ipotizzare una serie di fusioni tra le Sgr immobiliari ordinarie e quelle speculative appartenenti allo stesso gruppo». In questo modo i gruppi impegnati in questo business potranno razionalizzare le proprie attività di asset management e ricondurle sotto un unico governo societario, con un risparmio di costi.
Parimenti, anche le Sgr speculative, previa modifica del proprio oggetto sociale, potranno gestire fondi immobiliari ordinari. L’ultima Sgr speculativa immobiliare ad avere ottenuto il via libera da Banca d’Italia è stata Aedes Value Added Sgr (Gruppo Aedes Sgr) che, per gli aspetti autorizzativi, è stata assistita dal team di Bird & Bird. E’ invece in attesa di autorizzazione (fra circa un mese), Statuto Fondi Immobiliari Sgr, la Sgr speculativa del gruppo immobiliare Statuto, che sarà guidata da Michele Stella e presieduto da Giuseppe Statuto. In questo caso, per la parte legale, ha agito Paolo Luccarelli di Galante e Associati.
