PER IL CNF, LA CLASS ACTION E' UN MOSTRO GIURIDICO

19-11-2007

PER IL CNF, LA CLASS ACTION E' UN MOSTRO GIURIDICO

l testo pubblicato dall' ANSA sulla normativa approvata dal Senato nel corso della seduta di questa sera sulle "azioni collettive" - oltre a ricevere una collocazione impropria quale la legge finanziaria, anziché essere raccolto in una legge speciale tra le disposizioni del codice di procedura civile - si segnala per alcune gravi contraddizioni e per alcune gravi lacune.
Le lacune e le contraddizioni più vistose, a detta del Consiglio nazionale forense, riguardano: la confusione tra small claims e altre azioni risarcitorie;
la nullità dei contratti conclusi nel corso della campagna pubblicitaria di un messaggio (successivamente ) ritenuto ingannevole, in quanto la giurisprudenza sul caso Parmalat , in vicende assai più gravi , ha riconosciuto il diritto alla risoluzione del contratto unitamente al risarcimento del danno, mentre nel testo approvato dal Senato, la nullità,oltre ad essere incerta negli effetti restitutori, conseguirebbe direttamente alla diffusione di un messaggio diretto al pubblico, ma non al singolo contraente;
la legittimazione ad agire, pur allargando lo spettro dei soggetti, non include i comitati, che costituiscono l'espressione più democratica ed efficace delle istanze dei consumatori, e richiede l'iscrizione dei soggetti ad un registro ministeriale, limitando il diritto alla difesa;
la interruzione dei procedimenti in corso viola il diritto alla difesa, mentre ciò non accadrebbe se i procedimenti in corso fossero riuniti al giudizio sull'azione collettiva;
la previsione di aderire automaticamente all'azione collettiva, con la tecnica dell' opt-out viola il diritto alla difesa, che non può essere imposto al cittadino, così come non può essergli imposta la scelta di chiedere l'estromissione dal procedimento al quale non ha aderito spontaneamente e per sua sollecitazione;
la gestione dei rimborsi individuali tramite una camera di conciliazione successiva alla decisione di accertamento ( e condanna?) della responsabilità dell'impresa implica il rovesciamento della logica giuridica processuale, perché la conciliazione serve a prevenire le cause , altrimenti trattasi di una "camera di transazione";
la possibilità di proseguire l'azione giudiziaria nel caso che il consumatore rimanga insoddisfatto contraddice tutta la procedura svolta fino a quel momento, perché fallisce lo scopo di concentrare e concludere in un solo procedimento le domande dei danneggiati;
la fissazione di un importo - pari al massimo al 10% - per le spese di difesa implica il prodursi degli effetti di un patto di quota lite, mediante il quale si privano i danneggiati del ristoro totale.
Queste semplici osservazioni - che saranno espresse in modo dettagliato e preciso sulla base dell'articolato approvato - inducono a ritenere che il Senato ha partorito un " mostro giuridico", senza attendere che la Commissione europea indichi il percorso per poter armonizzare le regole in materia , sulla base di un processo di consultazione di tutti i soggetti interessati.


TOPLEGAL DIGITAL

Scopri TopLegal Digital, nuova panoramica sull’attualità del mondo legal, finance e aziendale

 

Sfoglia la tua rivista gratuitamente


TopLegal Digital
ENTRA