PER IL FINANZIAMENTO, MEGLIO I BOND

Qual è lo scenario antitrust e regolamentare, in caso di consorzi per l'energia nucleare? Che regole impone l'Unione europea? Come verranno finanziati i reattori? Sono alcune delle domande alle quali hanno provato a dare risposta alcuni dei maggiori legali esperti di Energy. L'occasione è stata la “Conferenza annuale di diritto dell'energia”, istituita nel 2010 con il sostegno dell’Università degli Studi Roma Tre, del Gestore dei servizi elettrici e con il patrocinio del ministero dello Sviluppo economico e dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas. I coordinatori sono i professori Giulio Napolitano e Andrea Zoppini e l'a.d. del Gse Nando Pasquali. Tra i professionisti chiamati a intervenire, Tommaso Salonico (nella foto) e Marcello Clarich di Freshfields, partner rispettivamente di Competition Antitrust e diritto amministrativo. «Ho esaminato la problematica dei consorzi tra operatori, osservando che nell'ambito del nucleare, considerati gli interessi pubblici in gioco e l'elevato livello dei rischi connessi, le autorità Antitrust nazionali ed europee hanno fino a ora consentito le alleanze e le società comuni fra concorrenti, anche se cautele in tema di governance e scambio di informazioni vanno adottate».Visti i costi, infatti, solo grandi investitori e grandi player possono affrontare la realizzazione di un impianto nucleare. «La legge, per come è strutturata attualmente, non prevede incentivi simili a quelli previsti per le rinnovabili», spiega Marco D'Ostuni, partner di Cleary Gottlieb, «Del resto questo risponde almeno in parte a segnali che provengono dall'industria: secondo alcuni, il maggiore incentivo è che siano chiare le opportunità di profitto a medio e lungo termine e questo, insieme a un quadro normativo certo e stabile, dovrebbe essere più che sufficiente a smuovere i finanziamenti».
(La versione integrale dell’articolo è sul numero di Marzo 2011 di TopLegal).