Massimo Dinoia (in foto), socio di Dinoia Federico Pelanda Uslenghi, e Giorgio Perroni, fondatore dell'omonimo studio, hanno ottenuto di fronte alla I sezione penale della suprema Corte di Cassazione, l'annullamento, per la seconda volta, della sentenza con la quale Ubaldo Livolsi era stato condannato a tre anni per concorso in bancarotta fraudolenta per dissipazione.
Il procedimento riguarda il fallimento di Finpart, holding che deteneva le partecipazioni di maggioranza in società operanti nel campo dell’abbigliamento e del lusso.
Nel 2012, il Tribunale di Milano aveva condannato a tre anni di reclusione Livolsi, consigliere di amministrazione (poi presidente del consiglio di amministrazione) e advisor della società tra la fine del 2001 e la fine del 2003, per avere concorso a cagionare il fallimento della società tramite un investimento di natura dissipatoria legato all’acquisto di azioni di Olcese, sentenza poi confermata dalla Corte d'Appello.
Avverso detta sentenza i difensori interponevano ricorso per cassazione e la V sezione penale della Suprema Corte, nel marzo 2016, condividendo le doglianze difensive, disponeva il rinvio del procedimento dinanzi ad altra sezione della Corte d'Appello milanese.
Il giudice di rinvio, facendo erronea applicazione dei principi di diritto enunciati dalla Suprema Corte, emetteva una nuova sentenza di condanna, contro la quale i difensori presentavano nuovo ricorso per cassazione, ottenendo il 19 aprile 2018, il rinvio del procedimento ad altra sezione della Corte di Appello di Milano.
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