Le tasche degli associate degli studi d'affari presenti in Italia sono sempre più piene. È quanto emerge dalle stime dell'ultimo Rapporto sulle retribuzioni in Italia degli associate stilato dal centro studi di TopLegal, pubblicato sul numero di maggio attualmente in edicola. Le retribuzioni sono diventate un'arma indispensabile per gli studi al fine di conquistare sul mercato le professionalità più brillanti. Ne è una prova il fatto che nell'ultimo anno uno studio su due ha aumentato il compenso annuo corrisposto ai propri collaboratori, soprattutto a quelli che si trovano in una fase di inizio carriera.
Cleary Gottlieb si conferma come lo studio che tratta meglio le proprie new entry, prevedendo un compenso annuo pari a 75 mila euro. A seguire, Linklaters che ha innalzato lo stipendio annuo del giovane avvocato al primo anno di attività fino a 60 mila euro. Una mossa che ha consentito allo studio guidato da Andrea Arosio (in foto) e Sarosh Mewawalla di ampliare l'organico complessivo dello studio da 12 a oltre 50 professionisti. Tra gli italiani a distinguersi è Lombardi Molinari che corrisponde all'avvocato al primo anno di attività un compenso annuo compreso tra i 40 e i 45 mila euro.
Tra gli studi che hanno aumentato in misura maggiore i compensi ai collaboratori rispetto allo scorso anno, (si veda TopLegal n. 1/2007) Carnelutti Studio Legale Associato, che ha innalzato la retribuzione “di ingresso” di un avvocato da 25 fino a 40 mila euro, e NCTM, la cui prima fascia è passata da 30-35 mila a 36-42 mila euro.
I tre studi del “magic circle” italiano, ovvero Chiomenti, Gop e Bep, corrispondono alle new entry un compenso annuo rispettivamente pari a 43, 42 e 40 mila euro.