Sinergia, osmosi tra diverse attività e flessibilità nell’affrontare nuove sfide: sono queste le parole d’ordine di Pierfrancesco De Rossi. Dal 2008 General counsel in Siemens Italia, De Rossi ha un trascorso nell’ufficio international legal affairs di Telecom Italia e due esperienza in studi legali, prima Carnelutti e poi Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners.
Il team legale di Siemens Italia è composto in tutto da 18 persone di cui 6 attive nell’ambito della compliance. « Compliance e attività legale sono unite in tutte le divisioni mondiali di Siemens », spiega a TopLegal De Rossi. In dettaglio poi, l’attività legale dell’ufficio è ripartita ricalcando i quattro business del gruppo ovvero industria, sanità, energia e infrastrutture. A queste si aggiungono un responsabile per quanto riguarda l’ambito corporate m& a e uno per il settore giuslavoristico. « Alla specializzazione per materia preferisco la dedizione per settore e la vicinanza al business, che nel nostro caso è complesso e variegato, di ciascun avvocato della divisione affari legali », commenta. In questo senso De Rossi spiega poi come, a suo giudizio, sia importante che lo staff legale affianchi i business partner, soprattutto ingegneri, sin dalle fasi iniziali dell’attività affinché vi sia una « compenetrazione tra attività legale e industriale ». All’interno di questa organizzazione del lavoro quindi il Gc non vuole « barriere a tenuta stagna » ma chiede invece che, attraverso la collaborazione di tutti i componenti del team sul modello di quanto avviene all’interno degli studi legali.
« L’obiettivo è portare l’esperienza di uno studio legale all’interno della divisione affari legali dell’azienda », sostiene. E per arrivare ad ottenere un simile modello ottimale, in Siemens Italia impera il concetto di formazione continua anche attraverso interventi specifici, coordinati con gli studi esterni con cui la collaborazione è più assidua, come con lo studio Penalisti associati che ha recentemente contribuito in materia di anticorruzione, o Bird & Bird nell’ambito della proprietà intellettuale, materie non propriamente core, ma anche Legance, Freshfields, Pavia e Ansaldo, Gianni Origoni Grippo Cappelli & partners. « Cerchiamo così di prevenire il rischio di dimenticare velocemente quanto appreso nei rispettivi percorsi formativi », commenta De Rossi.
Non solo. L’ufficio legale di Siemens Italia ha lanciato al proprio interno, e in coordinamento con casa madre, un progetto di knowledge management che coinvolge tutti i legali interni allo scopo di sviluppare il più possibile le sinergie ed avere un approccio innovativo al lavoro, abbattendo le barriere naturali fra i vari settori di business, che spesso, pur essendo assai diversi fra loro, presentano problematiche legali molto simili. In pratica, il knowledge management è un approccio metodologico che viene dai grandi studi legali. Consente la standardizzazione di varie fasi dell’attività legale, dalla creazione dei documenti contrattuali alla risoluzione di quesiti pratici, spesso seriali, e prevede sia momenti istituzionali di incontro periodico per la condivisione dei problemi e lo scambio di opinioni, sia la creazione e l’aggiornamento di un vero e proprio archivio elettronico di template in doppia lingua, italiano e inglese. « È come una sorta hit parade degli atti più richiesti », spiega De Rossi che aggiunge: “ L’iniziativa richiede un importante investimento in termini di tempo, ma si è rivelata molto utile in termini pratici”.
La dedizione alla formazione è riversata inoltre anche all’esterno della divisione affari legali. In azienda vengono ciclicamente organizzate sessione di formazione, prevalentemente rivolte ai contract manager, su responsabilità contrattuale e gestione dei contratti oltre che, in ambito di compliance, sulle aree di rischio, ambito fondamentale nella prospettiva dei clienti pubblici. Questo, come spiega De Rossi, permette alla divisione legale di instaurare rapporti più proficui con le altre unità del gruppo.
In questo contesto, la volontà di De Rossi è quella di gestire l’assistenza legale necessaria in house, strettamente all’interno del gruppo, coinvolgendo le risorse disponibili, almeno fintanto che le discipline coinvolte lo consentono. In merito De Rossi esemplifica: “ Il tema è andare all’esterno il giusto. Se si ha un raffreddore basta rimanere a casa: con un’influenza in alcuni casi si va dal dottore; con una polmonite si chiede sempre l’aiuto esterno di uno specialista”. Mentre la scelta di rivolgersi all’esterno avviene prevalentemente per quanto riguarda il contenzioso e per alcune materie specialistiche in ambito antitrust, m& a o comunque su temi « di rilevanza straordinaria, ad esempio in materia fallimentare ». Anche in questi casi, la squadra legale cerca comunque di essere sempre presente, di presidiare il territorio anche quando è stato coinvolto lo studio specialistico. La strategia del gruppo è quindi quella di affrontare e risolvere tutte le sfide legali che si dovessero presentare all’interno della divisione.
De Rossi spiega poi che non si tratta di una politica ad hoc, studiata negli anni successivi alla crisi per poter meglio gestire il budget, ma proprio di una scelta, di una precisa volontà di gestire al meglio le diverse problematiche e, nel contempo, crescere a livello professionale e aziendale. La recessione, secondo Siemens non si è riflessa in modo particolare né sul budget destinato alla divisione né sul numero complessivo dei mandati esterni. Il gruppo d’altro canto ha sempre posto l’accento sul contenimento e la razionalizzazione dei costi, non solo a partire dalla crisi. In compenso, nel corso degli ultimi anni, il business si è evoluto e sono mutati alcuni ambiti di riferimento. Il settore fotovoltaico ad esempio, in ascesa nel 2008- 09, complice il venire meno degli incentivi pubblici, è ormai tramontato. Quanto all’m& a invece si tratta, storicamente, di un ambito piuttosto ciclico.
Più in generale, infine, nel corso degli anni De Rossi nota come si sia evoluta la figura degli in house, legali sempre più vicini all’attività aziendale, più specializzati e più rivolti verso un gestione globale del business. «Un tempo le porte dell’ufficio legale aziendale erano chiuse in attesa dei fascicoli. Oggi si abbattono porte e barriere. E il legale diventa un vero e proprio business partner all’interno dell’azienda ».
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