Il piano di ristrutturazione finanziaria del San Raffaele, steso da Bain & Company per gli aspetti industriali, Borghesi Colombo & Associati per gli aspetti finanziari e Giovanni Domenichini e Marco Arato di Bonelli Erede Pappalardo, per gli aspetti legali, è al suo primo step.
Ieri le banche coinvolte si sono riunite per la prima volta e Carlo Salvatori, il consigliere della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor (che controlla il polo ospedaliero) a cui è stato affidato il coordinamento dell'elaborazione del piano industriale e finanziario, ha illustrato i progetti previsti per trainare l'ospedale fuori dalle difficoltà finanziarie. Il piano è stato sostanzialmente condiviso nelle sue linee principali.
Nel giro di 15 giorni gli istituti di credito coinvolti (in ordine di esposizione Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnp Paribas, Bpm, Mps, Popolare Sondrio e Cariparma-Credit Agricole) devono infatti deliberare pro quota la cifra necessaria a costituire un prestito ponte da 150 milioni. Questa iniezione di liquidità sarà solo il primo passo dell'articolato piano di ristrutturazione realizzato dagli advisor finanziari e legali.
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