Il Private Banking italiano ha registrato nel 2024 una crescita senza precedenti, con le masse in gestione che raggiungono quota 1.257 miliardi di euro, segnando un incremento del 14,1% rispetto al 2023 e superando abbondantemente le previsioni (1.242 miliardi).
L’analisi dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB) certifica un settore in piena espansione, trainato dall’effetto mercato (+6,3%), dalla raccolta netta (+4,5%) e da cambiamenti organizzativi (+3,3%).
Prosegue la ricomposizione dei portafogli Private, con un incremento dell’amministrato (+0,6pp sul 2023) e del gestito (+0,2pp), a scapito della raccolta diretta (-0,3pp) e dei prodotti assicurativi (-0,5pp). Il segmento della raccolta gestita segna la performance migliore con un aumento dell’8,7%, mentre l’amministrato guida la raccolta netta con un +6,6%.
Nel dettaglio, a fine 2024 l’asset mix vede una prevalenza dei fondi comuni d’investimento, che raggiungono il 22,9% (+0,9pp rispetto al 2023), seguiti dai prodotti obbligazionari, che salgono al 22,1% rispetto al 21,7% dell’anno precedente.
La liquidità si attesta al 13,3% (-0,2pp), mentre le gestioni patrimoniali individuali calano al 12,3% (-0,8pp). L’azionario rimane stabile all’11,1%, mentre i prodotti assicurativi registrano una leggera flessione, passando dal 19,5% del 2023 al 19,1%.
«Un'industria che cresce sa intercettare i bisogni ed è in grado di fornire risposte adeguate - afferma Andrea Ragaini, presidente Aipb -, Il Private Banking si conferma un pilastro della consulenza patrimoniale, sempre più centrale in un contesto di bassa natalità e di crescente longevità. La fiducia degli investitori è il motore della crescita della ricchezza Private, con un occhio di riguardo anche verso la filantropia e la creazione di valore sociale».