Ripresa finale

PRIVATE EQUITY: IL 2011 IN RIALZO

15-05-2012

PRIVATE EQUITY: IL 2011 IN RIALZO

Con 85 investimenti posti in essere da investitori istituzionali in capitale di rischio il Private equity (Pe) chiude il 2011 con un segno più, e un incremento del 25% rispetto al 2010 (con 65 operazioni) e del 54% rispetto al 2009 (con 55 operazioni). Un risultato raggiunto anche grazie al lavoro svolto dal Fondo italiano d'Investimento che, nel 2011, ha messo a segno 17 operazioni. 
I dati sono stati resi noti ieri nel corso del convegno organizzato da Private equity monitor (Pem) dell’Università Carlo Cattaneo con cui Aifi (Associazione italiana del Private equity e Venture capital) collabora strettamente. Il rapporto ha evidenziato che «l’anno ha seguito un andamento a “v”, con un calo dell’attività nel primo semestre rispetto ad un fine 2010 molto intenso, cui è seguita una fase risalente negli ultimi 6 mesi». Circa 1/3 degli investimenti, nel 2011, infatti, sono stati effettuati negli ultimi tre mesi dell'anno.

Il dato sull’Enterprise Value, secondo i dati presentati dal Pem,  si è attestato ad un valore mediano pari a 53,5 milioni di euro (+11,4% rispetto al 2010), con un lieve decremento del multiplo medio sull’Ebitda, passato da 6,9x nel 2010 a 6,3x nel 2011. Le operazioni di Buy out hanno subito una contrazione passando dal 50% al 42%, mentre gli Expansion hanno incrementano la propria quota, passando dal 36% del 2010 al 45% del 2011, conquistando così la maggioranza del mercato. Il Turnaround, nonostante il periodo difficile, stenta a decollare. Cresono, invece, le cessioni di rami aziendali da parte di gruppi nazionali (Local parent), con un peso del 21%, raddoppiato rispetto al valore del 2010 (10%), mentre diminuiscono le cessioni di rami d’azienda da parte di gruppi internazionali (dal 9% del 2010 al 6% del 2011).

In merito ai settori di intervento, anche il 2011 conferma le evidenze originatesi a partire dal 2008 con un parziale allontanamento dai due settori di riferimento del tessuto industriale italiano: il manifatturiero e la meccanica strumentale.
Infatti, seppur predominante, la concentrazione delle operazioni nel comparto dei beni di consumo e in quello dei prodotti per l’industria si conferma nell’ordine del 44% rispetto al 60% del 2008. Per il secondo anno consecutivo si conferma la crescita del settore terziario con il 13% degli investimenti. Infine, il ritrovato interesse per le energie rinnovabili permette al comparto cleantech di calamitare il 9% delle preferenze, così come il settore
alimentare. In difficoltà il comparto dei trasporti e del tempo libero.

Il 2011 segna, inoltre, il ritorno ad alcuni grandi deal. Si sono chiusi, infatti, 5 deal con Enterprise Value superiore al miliardo di euro:  l’ingresso di BC Partners in Coin (Ev di 1.295 milioni di euro),l’ingresso di F2i in SEA (Ev di 1.294 milioni di euro), l’ingresso di First Reserve Corporation in Ansaldo Energia (Ev di 1.230 milioni di euro), l’ingresso di Eurazeo in Moncler (Ev di 1.200 milioni di euro) ed infine l’ingresso di Mandarin Capital Partners nel gruppo Miroglio (Ev di 1.000 milioni di euro).


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