Private equity, via al codice di comportamento per le Sgr

04-01-2007

Anche le Sgr di private equity hanno il loro codice di comportamento. Dopo un anno di intenso lavoro AIFI, l’Associazione Italiana del Private Equity e del Venture Capital, è giunta infatti alla stesura finale delle linee guida che intendono agevolare l’interpretazione dei principi previsti dalle leggi e dai regolamenti vigenti. «Siamo sicuri che il documento» ha dichiarato Giampio Bracchi, presidente di AIFI, «sarà molto utile per migliorare la trasparenza del mercato e per diffondere l’utilizzo delle migliori procedure a tutela degli interessi degli investitori istituzionali e privati che sottoscrivono i fondi di private equity». In particolare, il Codice indica le regole di comportamento generale che i componenti degli organi amministrativi e di controllo della Sgr, nonchè i suoi dipendenti e collaboratori, dovranno rispettare nell’esercizio delle rispettive cariche e mansioni, con particolare riferimento all’obbligo di riservatezza sulle informazioni confidenziali acquisite, alle procedure stabilite per compiere per conto proprio operazioni aventi ad oggetto strumenti finanziari e al divieto di ricevere utilità da terzi che possano indurre a tenere comportamenti in contrasto con gli interessi degli investitori o del soggetto per cui operano. Il Codice recepisce anche le norme contenute nel Protocollo di Autonomia relativo ai conflitti di interesse e consiglieri indipendenti. A livello di metodo è stato inoltre elaborato un contenuto di base che potrà essere esteso a seconda delle caratteristiche operative dell’attività svolta dalla Sgr.


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