Si conclude con sentenza assolutoria per insussistenza del fatto il lungo processo agli ex vertici di Banca Carim, accusati nel 2015 dalla Procura della Repubblica di Rimini di associazione per delinquere, false comunicazioni sociali e illegale restituzione dei conferimenti.
Tra i difensori degli imputati, Alessandro Pistochini, partner di Crippa Pistochini, che ha assistito l'ex direttore generale Alberto Martini; Giannangeli Consulich, con Federico Consulich ed Elio Giannangeli, ha difeso l'ex vice direttore generale Claudio Grossi.
Secondo l’ipotesi accusatoria i componenti del consiglio di amministrazione della banca, unitamente al direttore generale e al suo vice, avrebbero sistematicamente e dolosamente omesso di svalutare una serie di crediti verso importanti clienti, determinando una rappresentazione falsa della situazione economica, finanziaria e patrimoniale di Carim, con riferimento al bilancio 2009 e alla relazione semestrale del giugno 2010.
In particolare, per la Procura, all'interno dell'istituto di credito il presidente del consiglio di amministrazione, il direttore e vicedirettore generale avrebbero costituito un'associazione criminosa, finalizzata alla commissione di una serie di reati societari.
Come è chiaramente emerso nel corso del controesame del consulente del Pubblico Ministero e successivamente dell’esame dei periti, non vi è invece stato alcuno scostamento penalmente rilevante tra le valutazioni di bilancio operate dagli organi della banca tra il 2009 e il 2010 e la realtà economica dell'istituto riminese. Allo stesso modo è stato verificato che non si è mai realizzata una ripartizione illegittima dei conferimenti.
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