Lo scorso anno, quando la Cassa Forense registrava una media di 50 mila euro nel reddito medio degli avvocati e un calo di duemila euro rispetto all’anno precedente, il suo presidente, Marco Ubertini (in foto) lo aveva predetto: “Ci aspettiamo dati molto peggiori per il 2009, perché gli effetti della crisi, nella professione, si fanno sentire con due o tre anni di ritardo”. Questi effetti si cominciano a sentire e i dati, anticipati a TopLegal da Ubertini, in vista dell'appuntamento annuale di Genova, sono preoccupanti. Il reddito medio dichiarato per il 2009 è di 49 mila euro. “La differenza sembra leggera – commenta il presidente – ma se si tiene conto del fatto che gli iscritti alla Cassa sono aumentati, diventa preoccupante. Consideriamo che il 50% degli iscritti agli albi non supera i 10 mila euro di reddito all’anno, meno di una colf, non versano contributi e non percepiranno una pensione decente”. Degli iscritti alla Cassa (150 mila, “di quelli con obbligo a iscriversi ne mancano 60 mila all’appello”, dichiara Ubertini), inoltre, quest’anno 18 mila hanno realizzato reddito zero.
È la mappa di una professione che si sta impoverendo di anno in anno. “Il dato va letto più nel dettaglio e in maniera scorporata – avvisa Giuseppe Sileci, presidente dell’Associazione italiana giovani avvocati, riunitasi a Bari con 250 rappresentanti delle sezioni provinciali -. Solo il 13,7% degli avvocati guadagna 80 mila euro all’anno, mentre il restante 84,3% dichiara un reddito medio di 23 mila euro”.
“Noi abbiamo il dovere di aiutare le categorie meno favorite, come le donne e i giovani con un welfare, perché è diventato un problema sociale – ha detto il presidente della Cassa -. Ma ci scontriamo con le risorse governative. Alla richiesta di attenuazione della doppia tassazione, il ministro di Giustizia mi ha risposto, testualmente: ‘non c’è trippa per gatti’”.
Molti degli intervenuti al congresso Aiga si sono scagliati contro la questione di minimi tariffari, corollario naturale del problema del reddito. "Attualmente assistiamo a offerte di assistenza per un divorzio a 100 euro. Fino a prova contraria si chiama dumping e concorrenza sleale”, denuncia Sileci. Dello stesso avviso il presidente Oua Maurizio De Tilla, e il presidente della Commissione Giustizia al Senato, Filippo Berselli , ancora impegnata nell'ennesima revisione del disegno di riforma forense, che dopo l'ennesimo rinvio in Commissione, dovrebbe essere rilasciato in Senato il 4-5 novembre.