Professionisti ridotti al silenzio, la replica di Aigi

16-01-2012

Nella newsletter settimanale di TopLegal (numero 363 inviata il 5 gennaio) è stato pubblicato un editoriale dal titolo "Professionisti ridotti al silenzio". La valutazione ha preso spunto dal fatto che, nell'elenco di enti e organizzazioni che hanno partecipato, nell'ultima parte del 2011, a una consultazione Consob sul tema delle regole riguardanti le retribuzioni dei manager, non figurassero apporti di uffici legali interni aziendali, né suggerimenti da parte di una loro organizzazione di rappresentanza. Segnale letto come conferma delle difficoltà regolamentari e di posizionamento di una categoria da valorizzare.  
L'Aigi, l'Associazione giuristi d'impresa, tramite la sua presidente avvocato Giovanna Ligas, ha ritenuto di replicare al suddetto articolo con la lettera che riportiamo qui di seguito.

"Gentile Dottor Testoni,
le scrivo in rappresentanza dell’Associazione Italiana Giuristi di Impresa, che mi onoro di Presiedere, in relazione alle perplessità suscitate tra gli in-house counsel dal suo articolo, “Professionisti ridotti al silenzio”, apparso sulla Newsletter Top Legal inviata lo scorso 5 gennaio.
Preliminarmente riteniamo opportuno dare atto e ringraziare Top Legal per la costante attenzione che riserva alle istanze dei giuristi d’impresa e all’impegno profuso da AIGI per la promozione di una categoria di legali che nel nostro Paese – a differenza di quanto avviene all’estero – fatica ad ottenere i riconoscimenti gli sarebbero dovuti.
Se – come crediamo – anche in occasione del suo articolo l’obiettivo ultimo era quello di denunciare l’anomala situazione dei giuristi d’impresa italiani e stimolare, in un momento così importante per la riforma dell’ordinamento professionale, un intervento legislativo che superi le ingiuste sperequazioni esistenti con i Colleghi del libero foro, nello spirito di positiva collaborazione che ha sempre contraddistinto i rapporti con la nostra Associazione, reputiamo opportuno segnalarle ciò che non riteniamo condivisibile.
Anzitutto consideriamo tecnicamente non corretto prendere spunto dall’assenza di “autonome” risposte di giuristi d’impresa ad una consultazione promossa da Consob per dimostrare una asserita condizione di “silenzio” alla quale le società ridurrebbero i loro in-house counsel.
La partecipazione dei giuristi d’impresa ad una consultazione quale quella richiamata nell’articolo non può infatti che avvenire nei modi e nelle forme appropriate e cioè attraverso la predisposizione delle risposte delle imprese nelle quali operano ovvero contribuendo fattivamente alla definizione delle osservazioni che vengono presentate dalle associazioni di categoria. E’ questa ultima la modalità prescelta in occasione della consultazione in materia di trasparenza delle remunerazioni degli amministratori di società quotate, nella quale i giuristi d’impresa non hanno fatto mancare il loro apporto di competenza tecnica ed esperienza su tematiche così specialistiche.
Un’ulteriore notazione merita la lamentata assenza di una risposta di AIGI alla consultazione. Per le sue finalità la nostra Associazione non manca di far sentire la propria voce quando ciò è necessario per la tutela degli interessi dei giuristi d’impresa. Tale esigenza non sussiste rispetto all’intervento normativo che Consob ha sottoposto al vaglio degli operatori. Tutto qui."


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