PRONTA A GIORNI LA SGR DI STATO

Ormai imminente la costituzione della società di gestione del risparmio (Sgr) pubblica per la dismissione e valorizzazione del mattone di Stato, prevista dall'art 33 del decreto legge n. 98/2011 e potenziata dall'art. 27 del decreto Salva Italia. 

Lo confermano, ai margini dell'approvazione in Consiglio dei Ministri del Decreto Sviluppo, i partner di Dla Piper Guido Inzaghi e Alessandro Corno, esperti della materia impegnati al tavolo delle modifiche e Intervenuti sull'argomento nell'inchiesta di primo piano del numero di giugno di TopLegal. 

Nel giro di pochi giorni, però, alcuni presupposti sembrano essere cambiati. 

Ancora di recente, si considerava quasi certa la costituzione di un fondo di fondi sul modello di quello nazionale per il social housing (Fondo Investimenti per l'Abitare - FIA) gestito da Cassa Depositi e Prestiti Investimenti (Cdpi) sgr Spaad. Oggi, invece «se, anziché creare un fondo di fondi - commenta Inzaghi - si costituisse un fondo nazionale che investisse direttamente in immobili, e non solo in quelli in locazione passiva alla PA, si salterebbe un passaggio, semplificando così l'azione volta alla riduzione del debito».

«La direzione - aggiunge Corno - sembra andare verso la creazione di una Sgr ex novo a partecipazione totalmente pubblica, presso il Mef o l'Agenzia del Demanio. Il che escluderebbe l'ipotesi - che è tutt'ora sul tavolo - di utilizzare quella già costituita presso la Cdp per accelerare i tempi delle dismissioni».

La società di gestione del risparmio dovrebbe avere un capitale sociale pari a 1,5 miliardi di euro per l'istituzione di uno o più fondi d'investimento al fine di partecipare in  fondi  d'investimento immobiliari chiusi promossi da regioni, provincie, comuni. Gli effetti positivi per le Casse dello Stato, però, salva la partecipazione al processo dei capitali di Cdp, non potranno essere immediati, visto che si procederà alla vendita degli immobili solo una volta ultimata la fase di restyling.