Gierrelex vince con Kerapharm alla commissione ricorsi del Mise
La Commissione dei ricorsi istituita all’interno del Ministero dello sviluppo economico con tre sentenze (le n. 10, 11 e 12 del 18 febbraio scorso) ha accolto i ricorsi presentati da Kerapharm contro i provvedimenti dell'Ufficio italiano brevetti e marchi, che aveva accolto le opposizioni alla registrazione di tre distinti marchi presentate da una società statunitense operante nel settore farmaceutico. Kerapharm è stata assistita da assistita da Luigi Randazzo e Flavio Randazzo di Gierrelex. La Commissione ha accolto la censura mossa dai ricorrenti: l’ufficio non avrebbe operato, nel caso in esame, una valutazione di tutti i fattori pertinenti a ciascun marchio, i rispettivi elementi distintivi e dominanti nonché la somiglianza dei segni e l’identità dei prodotti. La natura di marchi cosiddetti “deboli” (quando descrivono la natura o una qualità di un prodotto) determina che qualunque modifica, anche lieve, deve ritenersi idonea a escludere che i marchi in conflitto siano confondibili. Secondo la commissione giudicante, per verificare se ricorra il rischio di confusione o associazione tra i due marchi, occorre utilizzare quale parametro la percezione che il pubblico di riferimento ha di quei due marchi. Trattandosi di prodotti destinati alla cura della salute, il grado di percezione e attenzione che il pubblico di riferimento presterà sarà di certo maggiore rispetto a quello del consumatore medio, con l’evidente conseguenza che anche piccole aggiunte o modifiche grafiche, nell’ambito di una valutazione globale, devono ritenersi idonee a non ingenerare confusione.
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