Uno studio boutique di piccole dimensioni. Un’organizzazione fluida, non strutturata, in cui la versatilità delle competenze è preferita alla specializzazione. Eppure, a dispetto di elementi che potrebbero chiamare alla mente le piccole realtà di provincia, Elled nasce con una forte ispirazione internazionale. E ha accolto nel suo modello elementi innovativi come la coesistenza tra servizi legali e analisi finanziaria. Lo studio è stato fondato nel luglio 2018 da Luca Scordino e Daniela De Bellis, già soci di Ripa di Meana, ed è specializzato negli ambiti del diritto commerciale, M&A, proprietà intellettuale e nella contrattualistica pubblica e privata.
Rispetto alla realtà di provenienza, notoriamente di tradizione romana, e in controtendenza rispetto a molti colleghi della Capitale, Elled fin dalla costituzione sceglie di posizionarsi sul doppio asse Roma-Milano. «Il vantaggio competitivo di chi parte da Roma e si sposta su Milano – spiega Scordino a TopLegal – è maggiore rispetto a chi procede in senso inverso perché il mercato romano è maggiormente imperniato su logiche di fiducia personale uno a uno, e quindi di difficile penetrazione, mentre quello milanese ha un approccio alla consulenza più business oriented: le società sono abituate a ponderare le offerte attraverso i beauty contest e a scegliere i loro consulenti in base a logiche di pura opportunità».
La base di partenza dell’offerta di Elled è la stessa su entrambe le piazze e si concentra sui settori in cui i fondatori hanno maturato la loro esperienza e di cui conoscono molto bene le dinamiche. Questi settori vengono poi declinati a seconda del mercato di riferimento. Un esempio è la consulenza in materia Ip, specializzazione che a Roma vede lo studio affiancare operatori pubblici e partecipate attive in ambito culturale; mentre a Milano è stata declinata a servizio di una delle nuove frontiere del settore: blockchain e smart contract. Ed è proprio su questo segmento che lo studio vuole impostare la sua strategia di crescita per il futuro: «Lo studio – spiega Scordino – intende continuare il proprio percorso di crescita sia sul territorio italiano che per quanto riguarda i mercati internazionali, intercettando le enormi potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica. Nello specifico, ci stiamo posizionando sempre più in un segmento all’avanguardia come quello degli smart contract, resi possibili dalla tecnologia blockchain, che possono essere applicati trasversalmente in numerosi settori».
L’asse Roma-Milano non è l’unico aspetto caratterizzante se si guarda all’organizzazione e alla struttura dell’insegna che, oltre ai due soci fondatori, conta attualmente altre 18 risorse. Seppur le dimensioni siano da boutique, i due soci, entrambi con studi oltreoceano alla Northwestern University (Illinois), hanno attinto a prassi e modalità di gestione propri delle realtà legali americane. I principali filoni intercettati vertono sull’integrazione tra servizi legali e analisi finanziaria, sulla collaborazione a livello internazionale, sull’organizzazione interna e la gestione delle risorse. «Abbiamo deciso – chiosa Scordino – di muoverci in modo scientifico, analizzando e studiando l’esperienza estera per importare in Italia le idee che a nostro avviso possono rispondere al meglio alle attuali esigenze di mercato».
Integrazione dell’analisi finanziaria
Fino a non molto tempo fa sembrava già ardito ipotizzare un connubio tra avvocati e commercialisti. Elled ha fatto un passo ulteriore, sdoganando un altro binomio, quello tra avvocati e analisti finanziari. Con una precisazione, però: «Siamo uno studio legale e tale vogliamo rimanere. Il nostro scopo non è certo quello di assumere la forma di una società di advisory. Ciononostante vogliamo offrire un servizio in più», sottolinea Scordino. Offerta che negli Usa è già quasi la norma: numerosi studi si sono attrezzati per affiancare i loro clienti non soltanto sul fronte legale, ma anche su quello finanziario. È così che «abbiamo deciso di integrare nel nostro staff due analisti, che potrebbero raddoppiare nei prossimi mesi, per affiancarci nella due diligence e offrire un’accurata analisi finanziaria ai nostri clienti – illustra il fondatore. E continua – Saper leggere con competenza un bilancio è una expertise che nella maggior parte dei casi gli avvocati non hanno, ma fondamentale per la buona riuscita di un’operazione ». Leggere un bilancio e fare un business plan per chi si occupa di diritto commerciale è fondamentale per fornire raccomandazioni sulle azioni da intraprendere: ad esempio acquistare o vendere azioni di una determinata società o pianificare le attività finanziarie. Anziché esternalizzare ogni volta la consulenza, Elled ha deciso di strutturarsi in house basando il servizio sulla sede milanese, piazza più aperta a soluzioni innovative. Con un cospicuo vantaggio in termini di tempi di reattività e di costi.
Le alleanze internazionali
Attraverso il network costruito nei mesi trascorsi negli Stati Uniti, i due fondatori hanno stretto un accordo con Gls Global, basato a Singapore e Dubai, che si muove attraverso alleanze strategiche ed esclusive con diversi Paesi. Elled ha firmato con loro un cooperation agreement in base al quale lo studio è il fornitore esclusivo di servizi legali per l’Italia. La collaborazione con Gls Global si sostanzia anche in alcuni servizi innovativi in materia di smart contract. Gls, infatti, sta investendo nella information technology, seguendo la specializzazione dei due soci fondatori di Gls, Matthew Glynn e Simon Bryan, ex partner di Dla Piper esperti di It e Ip, che stanno spingendo sullo sviluppo di software per l’automazione contrattuale. E hanno affidato a Elled tutti gli standard italiani. Ma non ci sono solo Singapore e Dubai nei piani internazionali della boutique. Elled guarda con interesse anche a Londra dove Scordino e De Bellis intendono aprire una sede per intercettare le opportunità di assistenza a individui e società nella comprensione della loro posizione a seguito della Brexit.
Organizzazione e gestione
La struttura creata da Luca Scordino e Daniela De Bellis si basa sulla flessibilità. Considerando le sue piccole dimensioni, la boutique – secondo i due fondatori – non può certo essere modellata in compartimenti stagni come avviene in studi più strutturati. Così, nonostante lo studio copra quattro aree del diritto – commerciale, societario, ip e contrattualistica – non sono stati creati dei dipartimenti. Tutti i professionisti devono essere in grado di prestare assistenza su tutte le materie. In modo tale da poter contare su un numero cospicuo di risorse da allocare in team di volta in volta diversi, a seconda dei singoli carichi di lavoro. Formando le risorse su più fronti, l’insegna conta su venti professionisti con competenze trasversali, spendibili tutti su ogni mandato e intercambiabili tra pari seniority. Un modello funzionale alla stabilità: eventuali uscite non dovrebbero causare grandi ripercussioni in termini di business.
Un altro aspetto d’interesse nella gestione delle risorse riguarda la remunerazione. I due soci fondatori hanno deciso di importare l’esperienza anglosassone del modello misto, basato su una parte fissa e una parte variabile: tutti i professionisti vengono in parte retribuiti in base a una percentuale basata sul fatturato mensile, che quindi varia di mese in mese a seconda dell’incassato. Per la boutique, i vantaggi sono due: il controllo dei costi e la loro proporzionalità rispetto ai ricavi, a cui si aggiunge un vantaggio motivazionale, secondo cui i professionisti – oltre ad avere assoluta trasparenza sull’andamento dello studio – sarebbero più incentivati a spendersi sulle pratiche.
Tutto questo si trasforma anche in un vantaggio a favore dei clienti? Secondo Scordino sì: «Così strutturati siamo in grado di applicare tariffe flat e garantire un’operatività continua grazie alla versatilità delle competenze».
L'approfondimento su Elled è stato pubblicato nel numero di dicembre-gennaio di TopLegal Review. La rivista è disponibile su E-Edicola.
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