Di Maria Buonsanto
Nei giorni scorsi in Cda Rai sono stati presentati i dati inerenti il contenzioso lavoristico. E i risultati hanno evidenziato un trend in netto calo nel biennio 2013-2014, durante il quale si è registrata una diminuzione del 28% di controversie pendenti e del 30% di controversie introdotte nell'ultimo anno.
Un risultato che ha fatto rientrare la soglia d'allarme raggiunta nel 2012, quando la Direzione affari legali e societari Rai, guidata dal giugno 2010 da Salvatore Lo Giudice (in foto), si è trovata a gestire ben 1.350 controversie pendenti e 209 nuove contestazioni promosse nel corso dell’anno. Tra queste, a titolo esemplificativo, basti citare – per la risonanza mediatica suscitata – la causa promossa da Augusto Minzolini (affiancato da Lablaw) per la reintegra nella posizione di Direttore del Tg1. Contestazione, poi, rigettata dal Tribunale di Roma.
La strategia fondamentale della direzione legale – risultata vincitrice per la sezione Lavoro dell’edizione 2014 dei TopLegal Corporate Counsel Awards – è stata quella di spostare il lavoro dal giudiziale al consulenziale, in modo da eliminare le cause generative di contenzioso seriale. Con l'ingresso del nuovo responsabile del contenzioso (struttura di recente passata ai raggi 'x' dall'internal audit di Gianfranco Cariola, ex Eni) e vice direttore Francesco Spadafora, ha individuato una serie di strategie preventive e deflattive del contenzioso.
Si inquadra in quest’ambito, per esempio, l’utilizzo di strumenti informatici per individuare le controversie con maggiori percentuali di soccombenza; la determinazione di linee guida per la gestione di quelle fattispecie e un maggiore utilizzo della conciliazione in sede protetta.
All’azione preventiva è stato affiancato un rafforzamento del presidio in sede giudiziaria, anche attraverso la responsabilizzazione del team di contenzioso interno. Un’operazione che ha consentito di facilitare il lavoro dei legali esterni, dimezzandone i tempi di reazione e riducendo il costo della consulenza esterna, posto che l'attuale contesto ha imposto di ridurre sensibilmente le tariffe a fronte di standard qualitativi sempre più elevati.
In un mercato caratterizzato da un'offerta di competenze giuslavoristiche tanto aggressive quanto digiune dei meccanismi aziendali interni, Lo Giudice e Spadafora prediligono consulenti in grado di affiancare i legali interni continuativamente, attraverso decisioni rapide e in tempi ristrettissimi, con risultati immediatamente riscontrabili in sede di giudizio.
Convinti che disperdere la consulenza tra tanti nomi non paghi, hanno anche deciso di restringere la platea degli avvocati esterni, avvalendosi di professionalità capaci di gestire la consulenza di un'azienda complessa come la Rai e la cassa di risonanza mediatica che ne deriva. Oltre agli storici Scognamiglio, e Maurizio Santori dello studio Pessi, tra gli emergenti molto apprezzato in particolare Roberto Testa di R&p Legal.
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