di Valentina Magri e Claudia Ridolfo
«Come in un’impresa, la vera differenza la fa la sua capacità di innovazione, così da investitori finanziari per noi è stato semplice puntare su iniziative di impresa più giovani, non solo startup, che meglio interpretano il nostro concetto di innovazione», afferma Luca Rancilio, amministratore delegato di Rancilio Cube sicaf. Il tema dell’investimento in imprese innovative sarà approfondito martedì 23 aprile a Milano presso il Pambianco Hub all’interno del primo Tech Forum di TopLegal. L’evento è sostenuto dai media partner Decripto.org, Italia Economy e supportato da Clusit, InnovUp e Italian Tech Alliance. Tra i relatori anche Luca Rancilio.
Nel 2015, l’esperienza di Rancilio Cube sicaf in qualità di investitore di Lyft, un’impresa americana di sharing mobility, gli ha permesso di comprendere come investire in società tecnologiche disruptive estere, unendosi a round di investimento con soggetti blasonati. Successivamente ha iniziato a investire anche e soprattutto in fondi specializzati nella creazione di imprese, specialmente nella fase early stage, in Usa, area Dach (Germania, Austria e Svizzera), Regno Unito e Israele. «Abbiamo compreso che l’accesso era la chiave strategica del nostro agire e sempre coltivato nuove possibilità e relazioni, costruendo un network personale globale nello spazio di venture capital. A un certo punto, questo gruppo di investimenti è diventato attrattivo per altre famiglie e investitori ed è stato ancora naturale chiedere l’autorizzazione ad agire come Sicaf, vigilati da Banca d’Italia», racconta Rancilio.
La strategia di investimento di Rancilio Cube Sicaf consiste nel costruire un portafoglio di fondi molto difficili da raggiungere, soprattutto in Usa, ma anche in Europa e Israele. Attraverso un investimento nella Rancilio Cube sicaf prende esposizione in modo equilibrato e molto diversificato di attori di primo ordine dello spazio di creazione di valore e di investimento in startup. Si tratta di un fondo chiuso e pertanto, il capitale paziente investito, attende una maturazione per essere poi restituito agli investitori il prima possibile. «Abbiamo inventato una ricetta di condivisione dei costi, ma al tempo stesso di completo allineamento con la nostra famiglia, che è l’investitore principale, senza una commissione fissa e senza carried interest. Noi vogliamo fare bene con i soldi di altri, in completa sinergia, e non sui soldi degli altri: la nostra natura di imprenditori ci ha spinto verso questo modello operativo, sempre più gradito da investitori e famiglie», dichiara l’amministratore delegato di Rancilio Cube Sicaf.
Rancilio Cube sicaf ricerca quotidianamente nuove opportunità nel campo dei fondi dei fondi e seleziona sia società rinomate sia manager emergenti, più indipendenti, che possano portare valore alla loro ricetta diversificata complessiva. «Essendo la nostra opportunità generalista, ci permettiamo anche di aggiungere verticali o manager più piccoli che un investitore solitario (noi stessi) farebbe più fatica a raggiungere e investire», sottolinea Rancilio. Inoltre, la partecipazione a molti eventi sia fisici sia online permette a Rancilio Cube sicaf di farsi conoscere e attrarre dealflow. Secondo Rancilio, l’investitore italiano ha molte opportunità intorno a sé coperte già da operatori professionali, per questo motivo Rancilio Cube sicaf è meno attivo in Italia, ma non esclude di investire in futuro in fondi italiani dello spazio di venture capital. «Abbiamo specializzato una ricetta, quella di investire da qui verso fuori, così come nella nostra vita industriale ci siamo sempre dedicati a una nicchia di mercato», conclude Luca Rancilio.