In riferimento all'articolo “De Martinis, il caso del notaio stacanovista va in Corte europea”, riceviamo dal Consiglio Notarile Milanese e pubblichiamo la seguente rettifica:
1) Non è vero che il notaio De Martinis sarebbe stato “pesantemente sanzionato dal Consiglio Notarile Milanese perché voleva lavorare troppo”. Questa affermazione – che sembra frutto della sintesi operata dalla Rivista – è gravemente diffamatoria nei confronti del Consiglio Notarile di Milano perché:
a) da un lato, le sanzioni non sono disposte dal Consiglio Notarile. Infatti i procedimenti disciplinari sono istruiti e decisi dalla Commissione Regionale di Disciplina, con statuizione delle relative sanzioni, e sono poi sottoposti al giudizio della Corte d’Appello e della Corte di Cassazione;
b) dall’altro lato, le sanzioni inflitte dalla Commissione Regionale di Disciplina, e confermate dalla Corte d’Appello di Cassazione nel 2011 e nel 2015 (passate in giudicato) e nel 2016 (confermata dalla Corte d’Appello ma ancora soggetta al vaglio della Corte di Cassazione), non riguardano il numero di atti stipulati ma al contrario altri profili, tra i quali (con riferimento alla seconda condanna intervenuta) la personalità della prestazione. I provvedimenti della Corte d’Appello e della Corte di Cassazione dovrebbero essere letti ed esaminati, e comunque conosciuti, prima di pubblicare qualsiasi notizia o critica.
2) I prezzi e le parcelle del Notaio De Martinis non hanno mai costituito in alcun modo oggetto dei procedimenti disciplinari e non sono mai stati esaminati e non sono mai stati posti a confronto con quelli degli altri Notai del Distretto, sicché le affermazioni del Notaio di averle dimezzate costituisce un’affermazione e una valutazione personale dello stesso.