di Marco D’Angelo*
Mai come in questi tempi il divario comportamentale tra generazioni è stato più profondo e intenso. L’introduzione di innovazioni tecnologiche e digitali a ritmi crescenti su ogni fronte ha accelerato la nostra metamorfosi culturale, forse antropologica, che trova evidenza negli stili di vita e nei modelli di consumo. Le nuove generazioni lavorano e producono valore in modalità molto differenti rispetto a quella di mezza età e lo scarto, oggi, è molto più marcato di quanto non fosse quaranta o sessanta anni fa. Questa trasformazione ha reso la comunicazione tra persone di generazioni differenti più complessa.
È cresciuta la frustrazione sia di chi è più senior e non vede più riconosciuta la propria esperienza, sia di chi è più giovane e vede sottovalutato il proprio talento. Naturalmente, anche i luoghi di lavoro sono teatro di questa distanza. Gli studi legali non fanno eccezione. Non è un caso che negli indaffarati comitati e gruppi di lavoro che si interessano di diversity e inclusione, la differenza tra generazioni ha un posto molto alto in agenda, al pari di quella di genere o culturale...(continua a leggere su TopLegal Review, nr. aprile/maggio 2023)
L'analisi completa è disponibile su TopLegal Review, nr. aprile/maggio 2023.
* Business development and marketing director, BonelliErede