La domanda dei servizi legali in ambito proprietà intellettuale è aumentata grazie soprattutto a una maggiore consapevolezza delle opportunità offerte da una gestione strategica e non più meramente di tipo difensivo degli asset intangibili delle aziende. Ne consegue un maggior riconoscimento verso studi strutturati e insegne qualificate che garantiscono tanto una consulenza specializzata e trasversale sulle diverse aree dell’Ip quanto un approccio tailor made e orientato al business dei propri clienti.
Contrariamente invece a quanto registrato nella ricerca TopLegal del 2014, che vedeva le boutique dominare le classifiche, si riduce la fetta di mercato in mano a quelle insegne che, nate e cresciute intorno alle competenze e al riconoscimento dei soci fondatori, ad oggi faticano a compiere il passaggio generazionale oltre che preferire ancora un approccio di stampo accademico e poco attento alle evoluzioni del mercato. Questo in breve, il quadro dell’assistenza legale in ambito Ip & life sciences.
In virtù della crescente attenzione sulla trasformazione tecnologica, sulla digitalizzazione e sulla tutela dei dati personali nel quadro di una maggiore consapevolezza della centralità dei beni immateriali nelle strategie imprenditoriali, il settore Ip sta vivendo un momento di forte espansione. Sono molte, infatti, le novità introdotte in relazione alla tutela del know how e delle informazioni riservate, così come relative all’introduzione del sistema del brevetto unitario e all’avvento della nuova legge europea sul copyright. Ambiti che coinvolgono la proprietà intellettuale su più livelli, con riferimento anche alla gestione dei rapporti commerciali delle società italiane e straniere con il mercato globale. Inoltre, il 2018 è stato un anno attivo nel settore delle operazioni straordinarie, che hanno visto coinvolti i team di professionisti dei dipartimenti Ip su tematiche di diritto industriale. In calo, ma comunque molto diffusa, la litigiosità nell’ambito della proprietà intellettuale che offre opportunità a quelle realtà legali riconosciute nel settore per competenze nelle aree litigation, competition e antitrust.
Anche con riferimento al settore life sciences, che per definizione è legato alla ricerca e allo sviluppo tecnologico, si registra un buon grado di vivacità e una continua evoluzione della domanda. Le ragioni sono da ricercare, da una parte, nell’incessante progresso scientifico, che porta le aziende farmaceutiche e biomedicali a richiedere una consulenza sempre più strategica in vista dell'applicazione delle più avanzate tecnologie e nella valorizzazione dei propri brand e delle privative industriali. Dall’altra parte, nell’introduzione dei nuovi regolamenti comunitari sui dispositivi medici e medici diagnostici in vitro che hanno portato le imprese a interrogarsi sulla conformità dei propri processi e la gestione dei sempre più complessi profili regolatori. Invece, nell’assistenza relativa al contenzioso brevettuale in ambito life sciences, sono aumentati gli incarichi per la tutela giudiziale dei diritti Ip sui farmaci biotecnologici a fronte anche delle relative scadenze brevettuali e all’ingresso sul mercato dei farmaci biosimilari.
Offerta ad alto valore aggiunto
La ricerca di TopLegal mostra che è cambiato l’approccio del mercato nei confronti del mondo della proprietà intellettuale e del diritto industriale. I clienti sono diventati più esigenti e guardano, oltre alla qualità del lavoro, anche alla conoscenza del business, che assume sempre più un ruolo centrale. Ne consegue un settore ben presidiato da studi qualificati come Bird & Bird e Trevisan & Cuonzo in quanto capaci di coordinare le diverse competenze specialistiche e di integrarle per offrire un servizio personalizzato sulle esigenze del cliente. Allo stesso tempo vengono premiate insegne come BonelliErede, Dla Piper, Hogan Lovells, Orsingher Ortu e Pavia e Ansaldo che, in virtù delle novità che hanno investito l’ambito della proprietà intellettuale, sono emerse come quelle maggiormente ricettive delle necessità dei clienti. Si tratta di insegne che sono state infatti apprezzate per la capacità di far fronte alle urgenze con preparazione e competenza, oltre che per la capacità di fornire un servizio qualificato e vicino alle strategie imprenditoriali dei propri clienti. Sono inoltre accreditati con riconoscimento dal mercato studi come Ip Law Galli, Rapisardi & Ginevra, Franzosi Del Negro Setti, Lgv e Jacobacci che, pur mantenendo l’autonomia e la specificità tipiche dell’ambito Ip e del life sciences, offrono una consulenza esaustiva e capace di intersecarsi con le altre attività. Spesso hanno un rapporto consolidato con i clienti e vengono apprezzati per la grande conoscenza della materia, la disponibilità e la flessibilità.
Creare strategia
In risposta al contesto fin qui descritto le insegne si sono poste l’obiettivo di offrire un modello di consulenza di elevato standard qualitativo e velocemente fruibile da parte del management dell’azienda. Per garantire specializzazione e allargare il range di servizi offerti si sono attivate rafforzando i team e sviluppando progetti orientati a rispondere alle evolute esigenze dei clienti. Tra le realtà che hanno investito in nuove professionalità vi è Gianni Origoni Grippo Cappelli che nel gennaio 2018 ha rafforzato il dipartimento con l'ingresso nel team del socio Massimo Sterpi con un gruppo di 5 professionisti provenienti da Jacobacci. Anche Simmons & Simmons, nel settembre 2018, ha acquisito un nuovo team per potenziare la propria offerta in Italia, come parte del progetto di crescita a livello internazionale della practice Ip e, in particolare, del settore life sciences. Hanno fatto rotta verso lo studio internazionale Stefania Bergia e Giulio Enrico Sironi, due risorse di rilievo della boutique Vanzetti, colpita solo pochi mesi prima dalla scomparsa del fondatore. Stefania Bergia e Giulio Enrico Sironi sono entrati in Simmons & Simmons come partner. Portolano Cavallo recentemente ha investito nel settore del life sciences acquisendo due professionisti, Marco Blei ed Elisa Stefanini, entrambi provenienti da BonelliErede. Infine, non va dimenticato l’ingresso di Ida Palombella (ex Withers) in Deloitte Legal che ha rafforzato l’ambito luxury & fashion del dipartimento Ip. Non solo, oltre al rafforzamento delle squadre attraverso l’inserimento di figure dotate di competenze (anche ulteriori rispetto a quelle legali) e comprovata esperienza, negli ultimi anni c’è stata la strutturazione di veri e propri dipartimenti Ip e life sciences. Ad anticipare questa tendenza è stato Gattai Minoli Agostinelli che nel 2015 ha ampliato i servizi all’area della proprietà intellettuale e dell’information technology con l’apertura del nuovo dipartimento Ip e It guidato da Licia Garotti. In questa direzione anche la scelta di Dentons che nell’aprile del 2017 ha avviato il dipartimento di Ip & Technology, con l’ingresso del partner Giovanni Casucci e del suo team di 5 professionisti, tutti provenienti dallo studio Bardehle Pagenberg, e quella di Dwf che dopo un anno dal suo sbarco in Italia ha costituito il dipartimento di proprietà intellettuale con l’ingresso di Marco Annoni (ex Carnelutti).
Nell’ottica di costituzione e specializzazione della squadra è da leggersi anche l’apertura nel gennaio 2018 della sede italiana di Herbert Smith Freehills guidata proprio da un legale specializzato nel comparto come Laura Orlando (ex Simmons & Simmons).
La ricerca Ip & Life sciences del Centro Studi di TopLegal è disponibile su E-edicola fino a fine mese. La prossima ricerca dedicata a Contenzioso e Arbitrati sarà pubblicata su E-edicola dal 1 giugno, nonché ricompresa nella TopLegal Review di giugno-luglio.
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