RIFORMA DEL LAVORO, FALASCA: «A GUADAGNARCI SARANNO I GIUSLAVORISTI»

06-04-2012

RIFORMA DEL LAVORO, FALASCA: «A GUADAGNARCI SARANNO I GIUSLAVORISTI»

Il neonato disegno di legge sulla Riforma del mercato del lavoro, il cui testo passerà ora alle Camere, sembra non soddisfare le aspettive di molti, sia da parte delle aziende sia dei lavoratori. A non essere convinto dalle modifiche introdotte dal ministro Elsa Fornero anche Giampiero Falasca (in foto), partner del dipartimento di Employment, Pensions & Benefits di Dla Piper, che raggiunto da TopLegal.it ha commenta il testo  nelle sue criticità. A detta del socio dell'insegna internazionale, il disegno non avrà effetti posiviti né sulle aziende e neppure sui lavoratori, ma le modifiche creeranno nuovi mandati: «Gli unici che ci guadagnano - afferma - sono gli avvocati lavoristi».

Pro e contro del testo sulla Riforma del Lavoro?

La riforma complessivamente avrà una ricaduta negativa sul mercato del lavoro, perché porta rigidità su contratti flessibili che oggi funzionano (come il contratto a termine e la somministrazione) mentre non combatte in maniera efficace i contratti meno regolari, per i quali sono previste solo norme demagogiche che sono al limite della costituzionalità.

Articolo 18, con le Riforma pensa possano realmente cambiare le modalità di licenziamento? E in bene?
La riforma dell'articolo 18 proposta dal Governo renderà ancora più incerto l'esito giudiziale dei licenziamenti, e quindi non avrà alcun effetto positivo né per le imprese (che non avranno la flessibilità in uscita spesso invocata) né per i lavoratori (che dovranno affrontare contenziosi dall'esito più incerto rispetto ad oggi). Nel complesso, gli unici che ci guadagnano sono gli avvocati lavoristi, che diventano sempre più indispensabili per la gestione delle risorse umane. Un risultato paradossale, se si pensa che la riforma doveva semplificare il mercato del lavoro.

Flessibilità, meno precariato e più contratti a tempo indeterminato, obiettivi raggiunti, secondo lei nel disegno di legge?
Le norme proposte - in particolare quelle che rendono più costoso e difficile il lavoro a termine e la somministrazione di manodopera - spingeranno il mercato verso un maggiore utilizzo (spesso irregolare) dei contratti a progetto, in quanto queste forme contrattuali non sono contrastate in maniera efficace. C'è da augurarsi che in Parlamento il disegno di legge venga migliorato, perché così come è scritto potrebbe solo peggiorare il mercato del lavoro.



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