RIFORMA FORENSE: IL SENATO APPROVA

Tornano i minimi tariffari, abolito il patto di quota lite, introdotte le specializzazioni

24-11-2010

RIFORMA FORENSE: IL SENATO APPROVA

Via libera per la riforma forense, che con i voti a favore di Pdl, Lega e Fli, ha incassato il si del Senato. Pd, Idv e Mpa si sono, invece, espressi contro l'approvazione della riforma, mentre l'Udc si è astenuto.

Su 281 presenti, la riforma ha avuto 155 voti favorevoli, 114 contrari e 11 astenuti. Adesso il testo è pronto a passare alla Camera.

Le modifiche apportate dalla riforma alla professione forense sono molteplici e partono dalla modifica dell'esame di accesso che prevede tre prove scritte (un parere in materia civile, uno in materia penale e un atto giudiziario a scelta del candidato tra amministrativo, privato e penale) e una orale. Si ricorrerà al sorteggio per abbinare i compiti scritti alle sedi di correzione, l'orale invece avrà luogo nella sede dello scritto.

Secondo punto ad essere modificato, riguarda gli onorari e i rimborsi, con la reintroduzione delle tariffe minime inderogabili e il divieto di utilizzare il patto di quota lite.

La riforma prevede un passo avanti, a favore dei giuristi d'impresa, che potranno effettuare consulenza anche nei confronti delle controllate del gruppo per il quale operano.

Tra i cambiamenti sui quali più si è discusso, in questi mesi, c'è, indubbiamente l'introduzione dei titoli specialistici, per i quali le scuole riconosciute dal Cnf dovranno istituire corsi biennali per almeno 200 ore, inoltre, ogni legale potrà ottenere, al massimo due titoli specialistici, mentre, gli avvocati con almeno 20 anni d'iscrizione, hanno la possibilità di acquisire una specializzazione, senza dover ricorrere all'esame.

Quinta importante modifica riguarda la disciplina e prevede l'esternalizzazione del procedimento disciplinare. Invariato, invece, il divieto di istituire società di capitali, che da quest'anno, invece, è stata consentita in Inghilterra; possibile, resta, invece, l'istituzione di società semplici tra avvocati o tra liberi professionisti.

La riforma prevede, inoltre, il consenso per la pubblicità, a patto che sia non elogiativa, veritiera e non comparativa.

Infine resta saldo il punto che non prevede l'esistenza di alcun rapporto subordinato, all'interno dello studio, ma viene precisato che il praticante dovrà essere adeguatamente retribuito.

«L’approvazione di questa riforma, seguita passo dopo passo dal Cnf, che ha coordinato il tavolo dell’avvocatura che ha portato a un testo condiviso, è un fatto storico», commenta il presidente del Cnf Guido Alpa (nella foto): « Ed è la prova che la ritrovata unità è un valore che deve essere perseguito costantemente».

Intanto, domani, a Genova avrà inizio il XXX Congresso Nazionale Forense, che si protrarrà fino al 27 novembre, a bordo della nave Costa Concordia. L'approvazione al Senato della Riforma forense sarà, motivo di vanto per la categoria. «Il nuovo statuto dell'avvocatura», dichiara dopo l'approvazione il ministro Angelino Alfano, «è indispensabile per garantire la pienezza del diritto di difesa dei cittadini ed è un passo significativo per l'attuazione dei principi del giusto processo nel nostro ordinamento. Un intervento che anticipa molti dei contenuti della prossima riforma delle professioni perché assicura un'avvocatura più specializzata, più indipendente e più qualificata professionalmente, responsabilizzando al massimo l'ordine degli avvocati, che è chiamato ad essere garante, di fronte all'utenza, della serietà e della professionalità dei suoi iscritti».


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