RIPARTE IL BANKING DI A&O... E PARLA INGLESE

Dopo che Allen & Overy, in Italia, ha assistito alla partenza di tre quarti del proprio team di Banking (prima Andrea Arosio e Dario Longo, poi Davide Mencacci e infine Giancarlo Castorino, seguiti da uno stuolo di associates), nelle stanze del dipartimento di si sentiva l’eco.
Ma Catia Tommasetti, unica socia rimasta fedele alla law firm guidata da Massimiliano Danusso, non resterà sola ancora per molto. Dopo l’estate arriverà, negli uffici di Milano, il collega Paul Flanagan (nella foto), vera e propria stella dello studio magic circle. La sua permanenza, come aveva anticipato Danusso nel numero di TopLegal di maggio, durerà almeno 5 anni. Per Allen & Overy è come tornare all’anno zero. Lo studio, che dopo il suo arrivo in Italia era riuscito ad attrarre professionisti destinati a fare scuola nel Banking italiano e a diventare punti di riferimento nel mercato legale della Penisola (uno per tutti, Andrea Arosio, a cui Linklaters ha affidato la sua “campagna d’Italia”), oggi si trova ad affrontare una seria difficoltà nell’attrarre un professionista locale con lo standing adeguato per prendere in mano le redini del dipartimento.
Per mesi si sono rincorse voci e nomi. I colloqui si susseguono, assicurano dallo studio, ma il nome che tutti aspettavano non è ancora arrivato.
È arrivato, invece, Flanagan che conta nel suo portafoglio clienti soggetti come Barclays, ABN Amro, Morgan Stanley e Merrill Lynch, per i quali si occupa di finanza strutturata e securitization. L’integrazione tra la componente internazionale dello studio e quella domestica può essere presentata come un valore aggiunto per i clienti del network. Ma non si può non notare come questa mossa arrivi per porre fine a un interregno che non poteva durare oltre.