Toffoletto, Allen & Overy e Dla Piper. L'esperienza da giuslavorista di Roberto Ferrario (nella foto) è più che consolidata. Ma era ora di lasciare “mamma law firm” e mettersi in proprio. Così l'avvocato ha deciso di lasciare lo studio anglo-americano, dove lavorava come senior associate, e di aprire una sua boutique tutta centrata sul diritto del lavoro. Con una prospettiva futura di allargare lo studio e i suoi dipartimenti.
Come mai ha preso questa decisione? Poche prospettive di carriera all'interno di Dla Piper?
Il fatto che fossi senior associate non ha inciso. Credo che fosse solo una questione di tempo. La scelta non era essere o no partner, ma di creare una mia realtà.
Una strada opposta a quella percorsa finora.
Sì, volevo garantire ai clienti un rapporto più diretto e personale. L'intento è fare esattamente quello che ho fatto finora, continuare a fornire assistenza personale. Negli ultimi anni mi sono reso conto che nelle law firm, che pure ritengo realtà importantissima, il rapporto diretto con il cliente è sacrificato, a volte a dispetto delle reali esigenze della clientela. Queste dinamiche, che possono valere per altre esigenze del diritto, per il mestiere di giuslavorista, non premiano. La gestione dello studio non può seguire logiche essenzialmente aziendali.
Ha già un parco clienti che le garantisce di poter correre da solo?
La mia clientela mi segue da anni a prescindere da Dla piper. Si tratta di industrie, banche, assicurazioni e aziende di moda e di software. Multinazionali con cui per la mia esperienza a Londra sono riuscito a creare un rapporto di fiducia.
Quali sono le sfide di uno studio in proprio?
Non mi metto in concorrenza con le grandi realtà, ma il mio intento è offrire un'assistenza tailor made alla clientela, ma anche su basi più vantaggiose, vista la tendenza a rivedere i costi delle aziende. L'approccio al mestiere, inoltre, cambia completamente: si diventa imprenditori, non solo dirigente di alto livello, come può succedere in una law firm.
Obiettivi per il 2011?
Inizialmente partiamo con pochi professionisti dedicati al diritto del lavoro. Ci attestiamo a 4-5 professionisti. Ma l'intenzione è creare alleanze e nel futuro aggregare altri professionisti con cui sono in contatto.
Anche loro con esperienze in grandi studi legali?
Sì, con la stessa voglia di staccarsi dalla matrice. Lavorano nell'ambito del societario commerciale, del contenzioso civilistico.
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