Lo sviluppo sostenibile entra anche nell’agenda degli studi legali. E, nel caso di Rödl, lo fa in modo strutturato. Ieri, 17 dicembre, Paolo Peroni – socio responsabile della practice Csr - ha presentato al board il nuovo modello di governance, che introduce in Italia un programma di sviluppo sostenibile. TopLegal ne ha parlato con la partner Rita Santaniello (in foto), membro del board. «Nell’elaborazione delle proprie regole e politiche di governance – illustra a TopLegal – Rödl Italia si è ispirata agli obiettivi di sviluppo sostenibile (cd. Sdgs) individuati nel 2015 dall’Onu nell’Agenda Globale 2030 per lo Sviluppo Sostenibile».
Per il 2020 lo studio si ripropone un obiettivo ambizioso: dare attuazione ad azioni concrete volte a realizzare, tra i 17 Sdgs dell’Onu, 10 goal che sono stati individuati a seguito di un’analisi di materialità svolta nel corso del 2019. Tra gli obiettivi individuati c’è la promozione del benessere di tutti (obiettivo 3 Sdgs). Questo, in uno studio legale, si traduce nel diritto al work life balance. Un altro degli Sdgs individuati è il quarto obiettivo, volto alla promozione di opportunità di apprendimento continue per tutti.
Altri goal da raggiungere sono: promuovere l’engagement femminile (obiettivo 5 Sdgs) contando che ad oggi più del 60% dei collaboratori è donna, ma si contano 7 donne partner su un numero complessivo di 25 soci; costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione (obiettivo 9 Sdgs); garantire a tutti l’accesso alla giustizia e costruire istituzioni responsabili e inclusive (obiettivo 16 Sdgs). E, ancora, la promozione di azioni per combattere il cambiamento climatico (obiettivo 13 Sdgs). Per raggiungere quest’ultimo obiettivo le azioni concrete messe in campo finora sono l’eliminazione della plastica monouso per catering e sale riunioni, l’introduzione di borracce distribuite a tutti i collaboratori che si possono riempire alla colonnina dell'acqua filtrata, la minimizzazione dell’uso di carta e l’utilizzo esclusivo di carta riciclata, l’acquisto della prima auto aziendale full electric.
Tuttavia, come precisa Santaniello, non è nell’ambientale che si gioca la partita della sostenibilità di uno studio legale. «La sostenibilità non deve trasformarsi in uno slogan – commenta Santaniello – Va benissimo sostenere l’ambiente con gli strumenti in nostro possesso, ma tutti gli studi legali sanno che l’impatto sull’ambiente del nostro business è quasi nullo. La parte più impegnativa per uno studio legale è la parte che concerne l’aspetto sociale e di governance perché nel nostro business è raro vedere l’implementazione di efficaci politiche sociali, così come lo sharing di know how e il fare squadra sono valori lontani. Questo crea una scarsa cultura dell’appartenenza: basta vedere il turnover che interessa questo mercato».
La Csr, secondo Santaniello, può essere un valido aiuto in tal senso perché all’interno dell’azienda si traduce in orgoglio di appartenenza, motivazione, clima armonico e fecondità di idee. E, in definitiva, anche in maggiore produttività. Verso l’esterno dell’azienda, invece, porta a un vantaggio competitivo di immagine (branding) capace di orientare la scelta del cliente.
Sulla scorta di queste riflessioni e dell’integrazione degli Sdgs nella governance, lo studio ha dato il via nel marzo 2019 al Progetto Sircle, nato dalla partnership fra Rödl, Consulnet Italia e Wellnet, per fornire ai propri clienti gli strumenti necessari per affrontare le sfide del futuro, con un focus sulla sostenibilità. I partner di Sircle hanno creato Easi, un modello proprietario per l’integrazione della responsabilità sociale e della sostenibilità nella strategia e nei processi aziendali. Tale processo si conclude con una attestazione Easi, che a gennaio sarà accreditato da Dnv gl, e certificherà che tutti i requisiti del modello siano stati rispettati.
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