ROTONDI SU SANINTESA: «ATTENZIONE A NON ROMPERE GLI EQUILIBRI»

18-10-2006

Cosa accadrà dopo la fusione tra SanPaolo e Intesa? Per capire quale impatto avrà la nascita di questa grande banca del Nord sugli equilibri interni ai due istituti e sulla governance del soggetto unico, TopLegal ha rivolto alcune domande a Francesco Rotondi, di LabLaw, attualmente impegnato come advisor legale di Divo Gronchi e del management di Bpi nella fusione con la Banca popolare di Verona e Novara.

Come si affrontano i problemi dei tagli nelle grandi fusioni?
Occorre anzitutto considerare che nell’ambito delle scelte strategiche collegate alle operazioni di aggregazione molto spesso non occorre procedere a riduzioni del personale, e ciò poiché il business generato è tale da assorbire e impegnare tutte le risorse occupate nelle diverse realtà. In altre occasioni, si cerca di risolvere
il tema dell’eventuale duplicazione di ruoli attraverso operazioni di riqualificazione professionale o, comunque, delineando dei profili di intervento volti ad utilizzare le
competenze delle risorse umane presenti.

Tuttavia spesso all’aggregazione seguono i tagli…
Diverso è il caso di quelle operazioni societarie straordinarie, quali ad esempio le fusioni, volte a concentrare in un unico soggetto giuridico l’attività e il mercato riferito in precedenza a diverse realtà imprenditoriali; in questo caso la fusione diviene anche occasione di riorganizzazione dell’impresa con conseguente gestione degli esuberi risultanti dalla duplicazione di ruoli e professionalità. Da un punto vista strettamente giuridico sarà necessario attivare le procedure legali previste per la riduzione collettiva del personale (L.223/91), ciò avendo a mente la necessità di attivare un giusto e propositivo dialogo con le rappresentanze sindacali che dovranno necessariamente prendere parte all’operazione riorganizzativa che, se da un lato si presenta critica in relazione alla necessità di risolvere alcuni rapporti di lavoro, dall’altra apre importanti opportunità volte al mantenimento ed allo sviluppo degli organici all’interno di piano industriale condiviso.

I dirigenti, visti anche i diversi livelli di redditività delle due banche, come si potranno integrare?
A tal proposito si deve osservare che normalmente le fusioni, a maggior ragione se alla pari, si realizzano prevedendo un rapido o più lungo periodo per giungere ad armonizzare i trattamenti, le procedure e quantaltro necessario per creare una squadra unita e vincente. È preoccupazione e interesse dell’impresa che tutti lavorino a un progetto contenti e sicuri di parteciparvi alla pari e, conseguentemente, si dovrà lavorare per realizzare una sorta di equità che possa evitare qualsiasi frizione interna
dannosa sia per il clima che per la produttività.

È del pari necessario tener conto di diritti acquisiti “sul campo”?
Ovviamente saranno fatti salvi particolari trattamenti riservati in ragione delle anzianità o caratteristiche peculiari della risorsa singola. Peraltro, tutto dovrà avvenire nel rispetto delle normative di riferimento anche relativamente all’armonizzazione. Ogni tanto la legge aiuta!
 
Passera o Modiano? Ne resterà uno solo o sarà possibile una convivenza?
In base alla mia esperienza si deve ipotizzare che non vi saranno problemi connessi alla convivenza di due manager di chiara fama e capacità; avrei ritenuto peraltro ovvia una riflessione preventiva circa i ruoli previsti e riservati a due attori non trascurabili dell’intera operazione ed, essendo ovvia, la riflessione credo sia stata fatta! Peraltro il sistema dualistico adottato in questo caso permette di riservare ruoli di assoluto rilievo e prestigio senza creare pericolose duplicazioni anche solo di cappello. Riterrei inopportuno al momento creare un top manager scontento!!

TAGS

LabLaw FrancescoRotondi Banca Popolare Italiana, Intesa Sanpaolo, Banca Popolare di Verona


TOPLEGAL DIGITAL

Scopri TopLegal Digital, nuova panoramica sull’attualità del mondo legal, finance e aziendale

 

Sfoglia la tua rivista gratuitamente


TopLegal Digital
ENTRA