Ipo fallita

SEA, L'ESPOSTO FINISCE IN PROCURA

Davide Sangiorgio e Nerio Diodà hanno preparato la documentazione per la società aeroportuale

05-12-2012

SEA, L'ESPOSTO FINISCE IN PROCURA

Una copia dell'esposto presentato ieri da Sea alla Consob è stato trasmesso alla Procura di Milano, che è stata così investita del compito di ricostruire se i fatti che hanno portato al fallimento della quotazione configurino reato.

Nell'esposto, che porta la firma dei penalisti Davide Sangiorgio, dello studio Lunghini Sangiorgio, e Nerio Diodà, titolare dell'omonimo studio, non si farebbe riferimento ad alcun reato. Ma se la Procura dovesse rilevare dai fatti qualche indizio in tal senso, scatterebbe l'obbligo dell'azione penale. Tra le ipotesi di reato che potrebbero configurarsi, l'aggiotaggio e l'ostacolo alle autorità di vigilanza.

La questione è peraltro già da qualche giorno all'attenzione di Consob e Procura. L'Autorità di controllo di mercato ha infatti aperto un fascicolo - come da prassi - immediatamente dopo il fallimento dell'Ipo della società che controlla gli aeroporti milanesi, per valutare se ci sia stato un abuso di mercato. In parallelo, si sarebbe mossa anche la Procura milanese, che già da qualche tempo tende ad agire in coordinamento con Consob sui fatti che potrebbero configurare abusi di mercato.

L'Ipo, che si sarebbe dovuta chiudere venerdì scorso, 30 novembre, è saltata perché non è arrivato un numero di offerte di sottoscrizione sufficiente a coprire il book degli ordini. Poco prima che venisse ufficialmente decretato il fallimento dell'Ipo, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia aveva dichiarato: "Chi ha tentato di turbare il mercato e ha fatto ricorsi infondati se ne assumerà tutte le responsabilità in caso di insuccesso". Il Comune di Milano, azionista di controllo di Sea, pur senza fare nomi avrebbe così puntato il dito contro F2i, socio di minoranza con il 29,7%, che in caso di successo dell'Ipo avrebbe dovuto contabilizzare fino 147 milioni di minusvalenza sulla quota. Il prezzo di collocamento, anche al massimo  della forchetta, sarebbe stato infatti inferiore al prezzo di carico delle azioni nel bilancio del fondo guidato da Vito Gamberale.

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Sangiorgio, Diodà NerioDiodà, DavideSangiorgio Banca d'Italia, Comune di Milano, Consob, F2i sgr, Agcm, SEA Aeroporti Milano


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