SECESSIONE LEGALE

Cresce il malcontento all'interno delle law firm. Nell'inchiesta di copertina di novembre, TopLegal spiega perché i soci scelgono la strada dello spin off in realtà più snelle e a misura di mercato. Il problema è quando la fuga coinvolge interi team di professionisti

03-11-2011

SECESSIONE LEGALE

Parola d'ordine, spin off. La tempesta perfetta era in qualche modo già percepita: lo scorso giugno, un sondaggio del Centro Studi di TopLegal aveva rivelato che il 51,56% degli studi legali interpellati si aspettava nel corso del 2011 la messa in atto di numerose fuoriuscite.  Ebbene, le aspettative  sono state confermate, e il fenomeno ha generato nuovi protagonisti: Lexellent, Hi.Lex, Quorum, Negri Clementi sono gli spin off più significativi degli ultimi nove mesi. Un  mercato legale movimentato, quello dell'ultimo anno, in cui, oltre all'incremento delle secessioni, si sono registrati numerosi  lateral hire. E non solo di soci che hanno cambiato insegna, bensì anche di molti senior associate che hanno ceduto alle “lusinghe” di altri studi in cui hanno ottenuto la poltrona di socio.

Altro fenomeno sotto gli occhi di tutti è quello che riguarda la nascita di nuove boutique legali, una dozzina circa negli ultimi mesi. Stiamo assistendo, dunque, a un riassetto del mercato legale?
Ipotesi tutt’altro che da scartare, secondo quanto rivelano alcuni dei partner (o meglio, ex partner) di studi interpellati da TopLegal.
«A differenza di qualche anno fa, in cui si assisteva a una aggregazione tra diverse insegne per creare un'unica realtà - fa notare un ex partner di uno studio legale internazionale - negli ultimi mesi c'è stata un'intensificazione di spin off e uscite di senior partner e soci da studi legali di grosse dimensioni per dare vita a realtà più piccole». Un’inversione di trend, una rivoluzione Copernicana. «Sta di fatto che il mercato legale non è più quello di qualche anno fa e non tornerà più quello di una volta».
Il Movente
La causa principale che in molti attribuiscono all'esplosione degli spin off è la crisi. Come conseguenza della contrazione economica, infatti, la gran parte degli studi legali ha ridotto il numero di professionisti  all'interno dei dipartimenti e di conseguenza anche le nomine di nuovi soci sono state meno frequenti. «In un momento di crisi dell'economia mondiale si sta assistendo a uno stop della crescita dei grandi studi», dichiara uno dei fondatori di un'importante insegna legale. «Ciò significa minori possibilità di emergere - prosegue - per una serie di giovani avvocati che, quindi, a fronte dell'insoddisfazione di carriera, tentano di mettersi in gioco da soli o insieme a pochi altri colleghi, per tentare di mettere in luce le proprie qualità professionali». «Ci sono molti colleghi all'interno degli studi che sono scontenti - gli fa eco un altro ex socio di una law firm - ed è naturale, del resto, che chi vuole realmente  fare l'avvocato sia spinto, a un certo punto della propria carriera, ad aspirare all'apertura di uno studio proprio».
Altri invece, sostengono che, sempre a causa della cattiva contingenza economica, ci siano alcuni dipartimenti, in genere anticiclici,  costretti a trainare con i propri fatturati dipartimenti fermi, «Se con il tuo fatturato - spiega a TopLegal il responsabile divisione di uno studio multidisciplinare - devi sussidiare tutti i dipartimenti che non producono, la maggioranza di quello che porti va a coprire i costi dello studio,  mentre, invece, quegli stessi ricavi dovrebbero servire in primo luogo al tuo dipartimento, per fare recruiting o iniziative di marketing».
In ogni caso, la crisi ha spesso ridimensionato i rapporti con i clienti che, costretti a stringere la cinghia, hanno puntato al risparmio sulle parcelle legali. Di conseguenza, la creazione di studi con un numero inferiore di professionisti sarebbe una pronta risposta alle esigenze del mercato. I nuovi studi, più snelli, hanno il vantaggio di avere meno spese per la struttura e quindi la possibilità di offrire al cliente strumenti di alternative billing, senza troppa difficoltà. «Sui costi è un dato di fatto che uno studio più piccolo punta a massimizzare l’efficienza», sottolinea un altro partner. «Per questo - precisa - abbiamo potuto differenziare  le tariffazioni attraverso la tipologia di società con le quali lavoriamo».  (la versione integrale dell'inchiesta è disponibile sul numero di Novembre di TopLegal)

TAGS

Quorum, Lexellent, Negri-Clementi, hi.lex


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