Scenario restructuring

SI CONCORDA IL SALVATAGGIO

Il boom di domande di concordato preventivo ha spinto le squadre a rafforzarsi. Campagna acquisti per il corporate, finance e contenzioso, ma è ancora la competenza fallimentare a fare la differenza

01-02-2014

SI CONCORDA IL SALVATAGGIO

In linea con quanto è stato registrato nell’ul­tima ricerca del Centro Studi risalente al settembre 2012, si continua a parlare di un trend positivo per le ristrutturazioni e l’assistenza in fallimento. La crisi di liqui­dità e la generalizzata difficoltà finanziaria in cui versa il mercato italiano hanno reso problematica la situazione delle imprese che fino ad oggi erano riuscite a gestire internamente i propri problemi finanziari. Nei primi mesi del 2013 si è impen­nato il numero di aziende che hanno avviato una procedura d’insolvenza o in liquidazione volon­taria, così come le imprese che hanno dichiara­to il fallimento. La novità che ha permesso un poderoso aumento del lavoro per gli avvocati di restructuring risiede nei cambiamenti legislativi introdotti a settembre del 2012, con lo scopo di facilitare un accordo tra le società in crisi e i cre­ditori. Il vero protagonista della riforma è il con­cordato preventivo, che ha vissuto un periodo di grande fervore con l’introduzione del cosiddetto “concordato in bianco”. Quest’ultimo ha con­sentito al debitore di presentare una domanda di concordato dal contenuto minimo essenziale, permettendo così alla società in crisi di protegge­re il proprio patrimonio e avviare una ristruttu­razione con molte meno difficoltà.

Nell’ultimo anno, tre i mandati che, per valore e per numero di legali coinvolti, hanno spiccato nel panorama delle maggiori ristrutturazioni: Carlo Tassara, Acqua Marcia e Alitalia. La holding di partecipazione Tassara ha sottoscritto nuovi accordi per la patrimonializ­zazione e la ristrutturazione dell’indebitamento nei confronti delle proprie banche finanziatrici che si attesta sui 2,3 milioni di euro. Il gruppo Acqua Marcia ha fatto domanda di concordato preventivo dopo aver contratto un debito pari a 1,25 miliardi di euro. Infine, il salvataggio della compagnia di bandiera è costato 300 milioni di euro di aumento di capitale e un plotone di legali impegnati nell’evitarne il fallimento. 


Ristrutturazioni a due livelli 
Due sono i mercati in cui si muovono gli ope­ratori del settore: le grandi ristrutturazioni e il mid market. Le piccole e medie ristrutturazioni, meno visibili e quindi meno note, sono sempre più diffuse nel territorio nazionale e intorno a queste realtà locali in crisi ruotano gli interessi di numerosi dipartimenti legali. Questi due com­parti sono autonomi e difficilmente compenetra­bili e i protagonisti sono chiaramente schierati nell’uno o nell’altro livello.

La crescente mole di lavoro va di pari passo con il potenziamento delle compagini interne agli studi legali che, anziché attingere all’e­sterno, hanno preferito differenziare le loro specializzazioni e rafforzare i dipartimenti più coinvolti nelle procedure fallimentari: finance, corporate e contenzioso.

Dalle interviste effettuate dal Centro Studi, emerge una stretta affiliazione tra gli istituti di credito e le compagini maggiormente attive sul piano finanziario, che più spesso siedono al loro fianco durante i negoziati, mentre una forte caratterizzazione corporate-societaria permette di qualificarsi tra gli interlocutori favoriti delle socie­tà debitrici, sia nel grande che nel medio mercato.

Un discorso a parte riguarda il contenzioso falli­mentare, dove non si parla di team bensì di singoli professionisti che calcano le aule di tribunale, così come i fallimentaristi puri, esperti di crisi d’impresa.

Tra il 2012 e il 2013 due studi si sono affaccia­ti sul mercato del restructuring: Gattai Minoli e Bird & Bird. Il primo, dopo l’apertura dell’in­segna a gennaio 2013, ha affidato la guida della squadra a Gaetano Carrello, uscito da Grimaldi; il secondo ha inaugurato il dipartimento po­nendo a capo del team Federica Pietrograndesenior associate, proveniente da Biscozzi Nobili.

Numerosi studi si sono rafforzati investendo su nuovi ingressi. Eversheds Bianchini l’ha fatto con Marco Franzini, che ha lasciato la pluriennale collaborazione con Simmons & Simmons, di cui è stato anche managing partner. Di contro, Sim­mons ha accolto Andrea Sparano, uscente da De Dominicis & Sparano ma ha visto a sua volta l’uscita di Riccardo Papetti, approdato in Nctm. Altro importante ingresso è quello messo a segno da d'Urso Gatti e Bianchi con Valeria Mazzoletti, uscita dalla squadra di contenzioso di Pedersoli & Associati, con cui aveva maturato una significa­tiva esperienza e un ruolo riconosciuto dal mer­cato. Campagna acquisti anche per White & Case che ha visto l’ingresso di Iacopo Canino, uscito da Giliberti Pappalettera Triscornia e ricordato per la partecipazione alla ristrutturazione di Seat Pagine Gialle e Grandi Navi Veloci. Politica di re­clutamento anche per Dla Piper che ha sostituito Ugo Calò (Grimaldi) all’uscente Ernesto Apuzzoex responsabile del dipartimento e legale di fiducia di Unicredit, Intesa Sanpaolo e MPS, confluito in Hogan Lovells. Infine, Carnelutti ha potenziato il contenzioso con Federico Banti, uscito da Jenny & partners, mentre Grimal­di a sua volta ha accolto Stefano Lombrassa, ex senior associate in Delfino e associati Willkie Farr & Gallagher, nel dipartimento finance. 

Articolo pubblicato in TopLegal febbraio 2014


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