Processo penale, processo civile e tempi ragionevoli della Giustizia italiana sono i temi che l'Associazione italiana giovani avvocati (Aiga) affronterà insieme a magistrati, rappresentanti delle istituzioni forensi e politici, nel congresso staordinario ai nastri di partenza a Bari (terminerà sabato 23).
La lentezza dei processi e l'arretrato che appesantisce i tribunali fa coppia, per molti, con il numero esorbitante di avvocati e con la mancanza di forze fra i magistrati. I legali, infatti, sono 230 mila, mentre i giudici sono 8.800, 1200 in meno di quelli previsti dalla legge. "Se guardiamo alla Francia, alla Germania o al Regno Unito siamo decisamente tanti", commenta il presidente dell'Aiga Giuseppe Sileci, "ma è riduttivo affermare che la Giustizia in Italia non funziona per le troppe cause. In questi due giorni cercheremo di individuare le patologie che rendono questo sistema inefficiente".
Al congresso hanno aderito circa 250 giovani avvocati. Tra i relatori saranno presenti: l'avvocato Guido Calvi, membro del Csm, il pm di Milano Stefano Dambruoso, Marcello Maddalena, procuratore generale della Corte d'Appello di Torino, il senatore Filippo Berselli, presidente della commissione Giustizia del Senato, Gaetano Guaglieriello, senatore del Pdl, Marco Ubertini, presidente della Cassa Forense e Maurizio De Tilla, presidente dell'Oua.