Il Tribunale di Milano, in composizione collegiale, ha assolto con la formula più ampia – perché il fatto non sussiste – Telecom Italia da una grave imputazione ai sensi del D.lgs. 231/2001.
Telecom Italia, nel ruolo di imputata ex D.lgs. 231/2001, è stata assistita da Luca Santa Maria (in foto) e Matteo Vizzardi, partner dello studio Luca Santa Maria. Telecom Italia è inoltre costituita parte civile nel processo penale, assistita da Luigi Santangelo, anch'egli partner del medesimo studio.
La Procura della Repubblica di Milano, in persona del sostituto procuratore Francesco Cajani, aveva infatti chiesto e ottenuto il rinvio di giudizio, oltre che di Telecom Italia, di circa 80 imputati persone fisiche, accusati di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata all’utilizzo di documenti d’identità falsi o ricettati per l’attivazione di circa 503 mila sim card fittizie, e prospettato che dall’attivazione fittizia di sim card Telecom Italia avesse tratto un profitto di 227 milioni di euro (poi “ridotto” a 129 milioni con la richiesta di rinvio a giudizio).
Dopo circa due anni di dibattimento e 38 udienze, il Tribunale di Milano ha riconosciuto le ragioni della difesa, assolvendo la società con formula piena.
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