L'intervista

Simmons rafforza l’asse Italia-Asia

Nell’Asia desk sono entrate due nuove risorse. TopLegal ha intervistato Dario Spinella, a capo del desk

08-01-2019

Simmons rafforza l’asse Italia-Asia

 

Simmons & Simmons guarda sempre con maggiore interesse al business da e verso l’Asia. Un segnale arriva dal rafforzamento a Milano dell’Asia desk, guidato dal partner Dario Spinella (in foto), con l’ingresso dell’associate Martina Sayaka Angeletti, in forze dallo scorso 19 novembre. Madrelingua giapponese e italiana, proviene da Giovannelli e in precedenza ha collaborato con Pavia e Ansaldo, assistendo regolarmente clienti italiani e internazionali prevalentemente in operazioni di M&a, private equity, corporate & commercial, con particolare attenzione agli investimenti transfrontalieri in operazioni sia inbound sia outbound che coinvolgono l’Italia e il Giappone.

Non si tratta dell’unico ingresso. Il desk, infatti, si è anche arricchito dell’esperienza di Yuli Jiang, di base a Milano, esperta del mercato cinese, che ha conseguito studi economici negli Stati Uniti presso la UC San Diego a La Jolla, ed è entrata in Simmons & Simmons per curare gli aspetti di sviluppo in riferimento agli elementi sino-italiani. 

Ma la crescita dell’interesse per i rapporti tra Italia (e più in generale Europa) e Asia non riguarda solo Milano: lo studio ha recentemente trasformato l’Italian desk, lanciato nel marzo 2018, in uno European desk in Asia, segnale che le opportunità viaggiano a doppio senso di marcia. L'interesse di Simmons per l'Asia è coerente con i dati Thomson Reuters, secondo cui l’attività nell’M&a in Asia nei primi 9 mesi del 2018 è aumentata dell’8,5% se comparata con la stessa finestra nel 2017, raccogliendo poco meno di 760 miliardi di dollari, con oltre 9.570 deal annunciati e una prevalenza del settore industriale che ha registrato un anno da record. 

TopLegal ha parlato del business sull’asse Italia-Asia con il partner Dario Spinella, responsabile sia dell’Asia desk sia dello European desk.


Quali sono le opportunità di business sull’asse Italia-Asia. Può farmi qualche esempio di operazioni seguite dallo studio?
L’operazione apripista è stata sicuramente l’assistenza al conglomerato cinese Gansu Gangtai Holding Group nell’acquisizione dell’85% del capitale dello storico marchio di gioielli di lusso Buccellati (230 milioni di euro di equity value). L’affare ha rappresentato uno dei più importanti accordi transfrontalieri nel settore del lusso negli ultimi anni ed è stato seguito da diverse altre recenti operazioni nell’asse Italia-Asia, tra cui l’acquisizione da parte di PowerChina Northwest Engineering Corporation Limited, gruppo cinese specializzato nella fornitura di servizi di ingegneristica e costruzione, di Patto Geodata, primaria società italiana nel mercato dell’ingegneria ambientale, civile, industriale e mineraria e, da ultima, l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Actuator Fluid Control, società specializzata nella costruzione, montaggio ed assemblaggio di attuatori pneumatici e idraulici per l'azionamento di valvole industriali, da parte di un gruppo operante nel medesimo settore e attivo anche in Cina.

Quali, in particolare, le potenzialità della Cina e quali i settori che tirano?
Progetti imponenti come “One Belt One Road” hanno l’obiettivo di porre la Cina come uno tra i principali snodi commerciali a livello planetario. Altri elementi che rendono questo mercato ancora interessante sono ad esempio l’introduzione nel 2017 di una novità relativa agli investimenti stranieri nel settore finanziario e assicurativo, che rimuove i precedenti limiti alle partecipazioni straniere in società di intermediazione finanziaria, banche, società di gestone titoli e assicurative, oltre ad incentivi fiscali e aliquote d’imposta agevolate per alcune iniziative imprenditoriali. Tra i settori attualmente più in voga sicuramente high tech ad alto grado di innovazione, energia e settore industriale.

Con occhio, invece, al Giappone?
Per citare un esempio, le Olimpiadi di Tokyo del 2020 possono senz’altro rappresentare un’opportunità. In questo momento il Giappone è in fermento e ci sono importanti margini per gli investitori italiani, che sono già riusciti ad aggiudicarsi un appalto.

Come mai avete deciso di trasformare l’Italian desk in European desk?
Ci siamo resi conto che avere un unico European Desk in Asia sia un grande vantaggio principalmente per ragioni di maggiore coordinamento ed efficientamento, evitando la duplicazione di sforzi. A marzo 2018 avevamo annunciato il lancio dell’Italian Desk in Asia e, dato il successo dell’iniziativa, il progetto si è naturalmente ampliato per abbracciare tutte le opportunità inbound e outbound dall’Asia all’Europa e viceversa. Questo ampliamento è perfettamente in linea con le strategie di internazionalizzazione del nostro business plan quinquennale di studio a livello globale. Recentemente, il desk si è arricchito anche della presenza del partner Aaron Patience, entrato in Simmons & Simmons con base a Tokyo, dopo avere maturato una significativa esperienza in New Zealand presso lo studio Kensington Swan. Aaron, che parla correntemente il giapponese e vanta significativa esperienza in Giappone, è specializzato nell’assistenza a società giapponesi in investimenti internazionali agendo in riferimento a operazioni cross-border di M&a e joint ventures ivi inclusi gli aspetti Ip. 

Come è strutturata l’offerta di Simmons & Simmons? 
Si tratta di una struttura che definirei bidirezionale che si compone propriamente di due desk, entrambi guidati da me, ovvero l’European desk in Asia e l’Asia desk a Milano, proprio per potere cogliere quante più opportunità outbound e inbound che tocchino i mercati asiatici e italiano. In riferimento al primo, attraverso l’hub di Shanghai, l’European desk in Asia è al servizio dei clienti basati in Mainland China, Hong Kong, Giappone e sud-est asiatico. Oltre che da me, che sono alla guida della struttura, il desk è composto da: Aaron Patience (Tokyo), Eric Lin (Pechino), Melody Yang (Pechino), Ian Wood (Hong Kong), Matthew Durham (Shanghai) e May Lu (Shanghai). Michael Chin (Hong Kong/Shanghai) e Calvin Tan (Singapore), inoltre, forniscono assistenza ai clienti nell’area della Greater China e di Singapore. Il desk include Martina Sayaka Angeletti, Yuli Jiang, Enrico Vegnente, Guido Bianco e Luca Turchini, tutti di base a Milano. L’Asian Desk in Italia è composto, invece, oltre che da me che ne sono alla guida, da Martina Sayaka Angeletti, Yuli Jiang, Carlotta Robbiano, Enrico Vegnente, Guido Bianco e Luca Turchini.

 

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